Dopo il gran clamore seguito alla vicenda del pensionato che si è visto multare per avere riparato una buca in mezzo a una strada di Barlassina (in provincia di Monza e della Brianza), è lo stesso primo cittadino del paese a intervenire per esprimere la propria opinione e fornire il punto di vista dell'amministrazione comunale.
Cosa è accaduto
Il protagonista dell'episodio è Claudio Trenta che, stanco di inotrare richieste di intervento per riparare una buca aperta sulle strisce pedonali tra via Monte Santo e via Trieste, decide di intervenire in prima persona per risolvere il problema, documentando il tutto via social. Il creatore del gruppo Facebook "Succede a Barlassina e dintorni (ditelo al Trenta)", si occupa da tempo di raccogliere le testimonianze di cittadini che denunciano problemi e disservizi nel piccolo comune.
In data 26 aprile, il pensionato entra in azione, e riempie la voragine con "mezzo sacco di bitume e 3 minuti di lavoro", documentando il suo intervento sui social network. Pochi giorni dopo, la doccia fredda: per lui arriva un verbale con tanto di multa da 882 euro (riducibili a 622, incluse le spese di notifica, in caso di pagamento entro cinque giorni) e obbligo di ripristinare la situazione precedente il suo intervento, vale a dire rimuovere la riparazione della buca.
Certo di avere tutta la documentazione, comprese le Pec, necessaria a certificare le sue richieste di intervento cadute nel vuoto, il signor Trenta si dice intenzionato a non pagare e anzi a sporgere denuncia per omissione di atti di ufficio.
La posizione del sindaco
Di tutt'altro avviso il primo cittadino di Barlassina."La segnalazione in questione non è mai arrivata nei canali ufficiali ossia la mail dell'ufficio tecnico e l'app sul municipio", racconta all'AdnKronos Piermario Galli. "Il signore si è limitato a fare la segnalazione sul suo gruppo, peraltro privato, riportando poi il lavoro fatto, non autorizzato", aggiunge il sindaco. "Per forza di cose, quando la polizia locale ne è venuta a conoscenza dai giornali, ha fatto un sopralluogo sul posto e ha applicato il codice della strada, non potendo fare altro che elevare, purtroppo, la multa, e dico purtroppo", puntualizza Galli, "perché spiace anche a me. E ora in tanti sui social mi scrivono che devo togliere la multa, ma non funziona così".
Bene collaborare con l'amministrazione e segnalare i problemi riscontrati sul territorio, intervenendo anche personalmente per risolverli, tuttavia vi sono delle operazioni che devono essere affidate a operai specializzati, precisa Galli. "Questo nostro concittadino è solito segnalare ogni tipo di disservizio o stranezza, dalla lattina per terra ai sacchi di immondizia malposti o non ritirati, alle buche", spiega ancora il primo cittadino, "ma la riparazione di una buca è un intervento che non può fare un semplice volontario, deve essere fatta dall'ufficio tecnico e dalla polizia locale con le ditte specializzate".
"Immaginate se domani altri cittadini iniziano a rifare la segnaletica, questo non sta né in cielo né in terra", considera il sindaco. "Poi, certamente, lo Stato, e quindi l'amministrazione comunale, deve riparare le buche e non giustifico la presenza di buche sul territorio, però mi sembra esagerato dipingere Barlassina in una situazione disastrosa a livello di strade. Invito tutti a fare due passi per il nostro comune".
Inutile negare il fatto che la pubblica amministrazione abbia tempi biblici prima di intervenire, "ma c'è un iter da seguire", aggiunge Galli."Se un cittadino vuol fare del bene ed essere utile al territorio può iscriversi al 'registro delle ricchezze umane', con indirizzi chiari su cosa si può fare ed è coperto da assicurazione". E in tal senso la comunità di Barlassina, comune di 7mila anime, è decisamente molto attiva. "Non finirò mai di ringraziare le tante persone che nel quotidiano sono impegnate in questi gesti ed è davvero la strada più corretta", dice con orgoglio il primo cittadino. Quanto alla volontà da parte del signor Trenta di fare ricorso, nessun problema: "È facoltà del cittadino fare ricorso, poi deciderà il giudice di pace", conclude Galli.
La replica di Claudio Trenta
Intervistato da Il Corriere Claudio Trenta ha fatto capire di non essere affatto intenzionato a riaprire la buca, come gli è stato detto."Mi hanno provocato e ora io presento controdenuncia al Comune per omissioni d’atti d’ufficio", dichiara. Il 72enne, dunque, è pronto a dare battaglia e a riaffermare la propria posizione.
"Da tre mesi mandavo segnalazioni al Comune e foto all’ufficio tecnico e ai vigili sulla buca. Ho scritto anche al Prefetto e ai carabinieri. Ma niente. Allora ho comprato un sacco di catrame, l’ho chiusa a fine aprile e ho fatto un post su Facebook, in pratica mi sono autodenunciato e ora mi ritrovo 900 euro di multa. Pensano di mettermi in difficoltà ma non sanno cosa si sono tirati dietro", aggiunge.
Trenta passa poi a precisare che le sue azioni non sono mosse da qualche
tipo di rivalità politica. L'uomo ha solo segnalato un problema e, non ricevendo risposta, ha provveduto a risolvere da solo. Proprio per questa ragione non ha alcuna intenzione di pagare la multa che gli è stata comminata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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