Picchiano il clochard disabile e postano il video: bufera a Sarno

Orrore in provincia di Salerno. Il senzatetto è stato aggredito da un gruppetto di bulli. Il deputato Borrelli invoca seri provvedimenti: “È un problema sociale che deriva dal modo in cui le generazioni precedenti hanno lasciato il mondo ai più giovani”

Picchiano il clochard disabile e postano il video: bufera a Sarno

Prima l’aggressione, poi il video pubblicato sui social per vantarsi delle gesta. È esplosa la bufera su un gruppo di bulli che all’alba di domenica hanno assalito un clochard disabile alla stazione centrale di Sarno, in provincia di Salerno. La dinamica ormai è sempre la stessa: un adolescente picchia il malcapitato, mentre gli altri ridono e riprendono con i cellulari. Ma i malintenzionati stavolta non l’hanno fatta franca: il sindaco Giuseppe Canfora ha presentato un esposto contro ignoti. E i responsabili della vergognosa aggressione sono stati subito individuati: si tratta di un gruppetto di ragazzini originari del Napoletano.

Clochard disabile aggredito a Sarno: caos sui social

Prima gli insulti, poi le botte. Questo quanto accaduto attorno alle ore 5.30 di domenica alla stazione centrale di Sarno. Alle prese con alcuni problemi psichici, il disabile è conosciuto dai residenti della zona e vivrebbe perennemente nella stazione ferroviaria del comune campano. “Voglio chiedere scusa a tutti. Ero ubriaco”, la giustificazione del ragazzo in primo piano nel video diventato virale sul web riportata dal Mattino. La vicenda ha acceso il dibattito, netta la posizione di Roberto Robustelli del Sole che ride a Sarno: "Le nuove generazioni spaventano sempre di più, manca l'educazione e il rispetto verso il prossimo, una piaga sociale pericolosa che dobbiamo cercare in tutti i modi di contrastare. Abbiamo allertato subito i servizi sociali per aiutare al più presto Antonio".

"Abbiamo allertato le forze dell’ordine su questa vicenda affinché si prendano seri provvedimenti", è l'annuncio del deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli: "Perché certi ragazzi hanno eretto la violenza a modello di vita facendola diventare protagonista soprattutto nelle notti del fine settimana? È un problema sociale che deriva dal modo in cui le generazioni precedenti hanno lasciato il mondo ai più giovani".

Nessuno scontro, è la strada indicata dal parlamentare: "Se certi comportamenti, derivanti dagli istinti barbari e primordiali che tentano di emergere, sono sempre più presenti nelle nuove generazioni, tutti dobbiamo assumerci delle responsabilità. Farlo vuol dire rivedere tutte le scelte fatte fino ad oggi in materia di educazione, di trasmissione dei valori e di giustizia. Basta tolleranza, chi sbaglia deve pagare.

Ai giovani va insegnato il senso del rispetto, della legalità, che bisogna conquistarsi il proprio posto in società con il lavoro ed il sacrificio e non prendersi quel che si vuole con la violenza e la prepotenza".

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