“Sappiamo che Foggia è fatta di gente per bene però fa male vedere una cosa del genere”: è amaro lo sfogo di Piero Armenti. Noto per la sua pagina “Il mio viaggio a New York” da oltre 3 milioni di follower, l’imprenditore è stato vittima di una tentata rapina – con tanto di estorsione - e ha ripercorso quanto accaduto con una serie di post sui social.
Domenica mattina. Reduce dalla visita a Vieste, Piero Armenti si è diretto con la famiglia verso Foggia con l’obiettivo di realizzare un video turistico: “Amici volevo andare a Foggia per fare un video turistico su questa città di cui purtroppo si parla male. Volevo ovviamente mostrare i lati positivi di Foggia, ma è stato impossibile”. Ma qualcosa è andato subito storto: “Appena arrivati mio padre ha parcheggiato sulle strisce blu (di domenica non sono a pagamento) e un parcheggiatore abusivo si è avvicinato per chiedere due euro, mio padre gliene ha dati tre per aiutarlo, ma mentre prendeva i soldi dal borsello gli è scomparso il cellulare”. Ma non è tutto.
Dopo aver provato a cercarlo in auto, il padre di Piero Armenti ha capito di essere vittima di un furto. Il parcheggiatore abusivo non ha mollato, complice il doppio fine: “Il parcheggiatore gli ha detto che se gli dava un "regalo", cioé una cosa di soldi, glielo ritrovava lui. A quel punto mio padre ha perso la pazienza e ha iniziato a fare la voce grossa, fino a quando il parcheggiatore spaventato dalla minaccia dei carabinieri, e da me che facevo il video, è andato a recuperarlo. Era nascosto dietro la ruota di un'auto”. Una volta recuperato il cellulare, Piero Armenti e famiglia hanno lasciato la città per dirigersi a San Giovanni Rotondo, anche perché preoccupati per la loro incolumità.
“Mia mamma era terrorizzata perché vedeva mio padre arrabbiato e non sapeva cosa potesse succedere, se la situazione degenerava, se il tipo era armato, se fosse una banda di criminali”, ha spiegato Piero Armenti, rammaricato per quanto accaduto: “Ho tanti amici a Foggia, e sono persone per bene che detestano i delinquenti, ma singoli casi come questo purtroppo fanno cadere le braccia.
Non bisogna generalizzare né fare di tutta un'erba un fascio, ma in auto mio padre era ancora deluso da quello che era accaduto, e mi ha detto che a Foggia non ci vuole più tornare perché non vale la pena”. Tanti i messaggi di solidarietà ricevuti dall'influencer, anche se non sono mancate le polemiche per la presunta generalizzazione su Foggia e sui suoi cittadini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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