Manca così tanto tempo che ormai ci siamo. In Italia, dove l'abitudine è rimandare, anticipare è un'arte. E così, come dicono fonti non autorevoli e quindi più affidabili, Ferruccio de Bortoli sta preparando la candidatura a prossimo sindaco di Milano.
E ce la farà. Perché, come disse Giuliano Ferrara, non sai mai se il suo ciuffo tira a sinistra, a destra o al centro.
Studi tecnici, una laurea in Giurisprudenza, che non essendo utile a nulla serve a tutto, negli anni '70 ala moralista del Pci - urlava fuori dal Corriere «Il comunismo cambierà/ questa sporca
società». Poi ci è entrato e ha capito che non serviva più cambiare la società; meglio dirigerne una di azionisti. Più dirigente che direttore, maestro del giornalismo delle larghe intese, più bravo a soppesare le notizie che a darle, ha saputo essere tutto: comunista, liberal, terzista, conservatore. Beppe Sala è un dilettante.
Provenendo dal popolo e aspirando alle élite, detesta il primo e sopporta le seconde. Persona piacevolissima, è formale e gentile (ma vendicativo, da cui «Coniglio mannaro»), permaloso e prudente. Ma non diventi
due volte direttore del Corriere della sera se non sei più feroce degli squali che si aggirano attorno a via Solferino.
Tantissimi libri presentati, alcuni
letti, così amico dei poteri forti da scriverci un libro contro, milanese e milanista, Flebuccio de Bortoli è sempre ben pettinato e non prende mai decisioni. Due cose che di per sé non bastano per fare il sindaco. Ma aiutano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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