Ai neri non servono le "quote nere"

L'essere inclusivi diviene quindi includere nella pubblicità, includere nei film, includere nelle sfilate coloro che sono neri. Eppure l'inclusività non dovrebbe risiedere e consistere in niente di tutto questo, non dovrebbe implicare le quote nere e l'esclusione del bianco in favore del nero

Ai neri non servono le "quote nere"
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Caro Vittorio,

sono molto preoccupato perché penso che il futuro del mondo sarà nero. Ci sono già delle pubblicità in televisione che reclamizzano detersivi e altri prodotti che hanno come protagonisti

dell'offerta solo persone di colore (genitori, bambini...). Ma i bianchi non esistono più? Oppure si nascondano per il colore della loro pelle? Mi piacerebbe sentire il tuo parere. Grazie.

Saverio Basile

San Giovanni in Fiore (Cosenza)

Caro Saverio,

è già da qualche anno ormai che si è imposto questo costume di coinvolgere nelle pubblicità e pure nei film (prassi imperante presso l'industria cinematografica di Hollywood) un certo numero di neri, per motivi facilmente intuibili, ossia per dimostrare fedeltà e aderenza ai dogmi propri del politicamente corretto. Tale perverso ideologismo vede nei neri le vittime di quello che viene chiamato «razzismo sistemico» dell'Occidente, cioè del maschio bianco, il quale ora è giusto e opportuno che venga messo ai margini per lasciare posto e spazio a coloro che per millenni gli occidentali avrebbe brutalizzato, schiavizzato, oppresso, escluso, ghettizzato, ossia i neri.

Va da sé che, in tal modo, l'antirazzismo si traduce in razzismo, razzismo verso i bianchi, un fenomeno che si avverte tangibilmente negli Stati Uniti e che comincia ad emergere in maniera sempre più evidente anche nel vecchio continente. La popolazione italiana è bianca, e questa non è una colpa, come non è un merito, non è un difetto come non è una virtù. Non si comprende dunque per quale ragione gli spot pubblicitari siano pieni di individui colorati che fanno colazione, fanno la spesa, cucinano, avviano la lavatrice, accompagnano i figli a scuola, eccetera. È una rappresentazione alterata della realtà che conosciamo e viviamo. Però se lo fai notare vieni automaticamente etichettato quale razzista, come se compiere determinate osservazioni implicasse da parte di chi le esterna un giudizio di valore negativo nei confronti della gente dalla pigmentazione scura.

Tale perbenismo intellettuale mi dà il voltastomaco in quanto mi risulta falso, assolutamente ipocrita, costruito, forzato.

La società occidentale si vergogna di essere bianca, mi viene questo da pensare, o si sente talmente colpevole da avvertire l'obbligo di scadere in certi comportamenti deliranti e schizofrenici. L'essere inclusivi diviene quindi includere nella pubblicità, includere nei film, includere nelle sfilate coloro che sono neri. Eppure l'inclusività non dovrebbe risiedere e consistere in niente di tutto questo, non dovrebbe implicare le quote nere e l'esclusione del bianco in favore del nero. Trattare i neri come categoria da proteggere significa anche e soprattutto mortificarli, accentuare una sorta di differenziazione, che sta nella testa dei progressisti, evidenziarne una sorta di inferiorità che deriverebbe dalla razza. Sarebbe semmai il caso di trattarli come persone comuni, ovvero di trattarli come se fossero bianchi e non individui verso i quali abbiamo un debito ereditato dai nostri avi, presunti rei e inventori di schiavismo, genocidio, persecuzione, colonialismo. Noi ai neri non dobbiamo proprio niente, come essi non devono nulla a noi.

Io sono convinto che esista un razzismo anti-bianco, per quanto venga negato dai sedicenti democratici antirazzisti, e viene negato a causa del pregiudizio in base al quale chi è reo di razzismo, ossia l'uomo bianco, non possa esserne vittima. Invece no. Oggi vittima egli lo sta diventando.

Si sta diffondendo una sorta di democratico diritto di odiare i bianchi in quanto colpevoli storici e millenari di crimini contro l'umanità di colore. Tutto quello che non si può dire, ovvero che viene ascritto al cosiddetto «linguaggio dell'odio» di cui ciarla la sinistra, si può pronunciare contro i bianchi.

Ci hai fatto caso? Puoi affermare che i bianchi sono stronzi. Ma prova ad affermarlo riguardo ai neri. Ebbene, finiresti sulle prime pagine di tutti i giornali di sinistra, incriminato di razzismo. E forse saresti addirittura messo al rogo.

Il che è alquanto bizzarro.

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