Il compagno si trovava in pronto soccorso, steso su una barella in attesa di un eventuale ricovero. E lei, pur di raggiungerlo e di consumare un rapporto sessuale, ha sottratto il camice ad un medico specializzando per superare i controlli, fingendosi una dottoressa. Può sembrare una scena surreale tratta da un film, invece è un episodio realmente avvenuto a Padova, nelle scorse ore. E la protagonista di questa storia boccaccesca è una donna di quarant'anni, la quale rischia di essere denunciata per ricettazione, esercizio abusivo della professione e sostituzione di persona. Stando a quanto riportato dalla stampa veneta, tutto è iniziato quando il fidanzato della quarantenne, un uomo di 31 anni, è arrivato al pronto soccorso del nosocomio patavino dopo aver accusato un malore.
Il trentunenne è quindi stato visitato da uno dei medici di turno e messo sotto osservazione con l’agocannula collegata alla flebo: l’invito era quello di portare pazienza in attesa di un ulteriori accertamenti. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Mattino di Padova, il paziente sarebbe stato sistemato nel frattempo in un'area della struttura in cui trovano posto i pazienti non gravi, alla quale possono in linea di massima accedere solo medici ed infermieri. Questo è quanto si sarebbe sentita ripetere la quarantenne, dopo essere arrivata in pronto soccorso per accertarsi delle condizioni del compagno e stargli vicino. E quando ha capito che non l'avrebbero fatta passare, ha escogitato uno stratagemma per arrivare comunque dal fidanzato senza essere fermata: curiosando in uno degli ambulatori dell’emergenza, ha in primis trovato il camice di un dottore specializzando che aveva da poco lasciato l’ospedale.
Dopo averlo indossato, è riuscita ad arrivare sostanzialmente indisturbata sino al corridoio in cui si trovava il compagno. E una volta sfilatogli l'ago dal braccio ed essersi posizionata sopra di lui, si è parzialmente denundata impegnandosi in una serie di acrobazie erotiche. Un vero e proprio atto sessuale svoltosi sotto gli occhi attoniti del personale sanitario e degli altri utenti del pronto soccorso. E a chi le chiedeva conto di quel che stava facendo, avrebbe risposto qualificandosi come dipendente della stessa azienda sanitaria. Un'infermiera ha quindi provveduto a chiamare la polizia, mettendo al corrente gli agenti di quel che stava accadendo.
I poliziotti hanno poi raggiunto la donna, apparsa ormai in evidente stato di alterazione psicofisica. Quest'ultima è stata perciò accompagnata presso gli uffici della questura con l’ausilio di una volante, dove è poi stata sottoposta alle procedure di identificazione. E adesso rischia di essere denunciata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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