"Mi ha strappato la catenina, ero in trappola". L'incubo di una studentessa a Milano

La studentessa ha cercato di ignorare quel ragazzo che la stava osservando con insistenza. Ma l'uomo, un 25enne nordafricano, non la mollava un attimo. E lei si è sentita in trappola

"Mi ha strappato la catenina, ero in trappola". L'incubo di una studentessa a Milano

Le ha strappato la collanina ed è sceso velocemente dal bus. Roberta, nome di fantasia, è una studentessa di Medicina e ha raccontato a ilGiornale.it, con la voce ancora tremante, cosa le era successo: un uomo le ha strappato la catenina d'oro che aveva al collo. La ragazza ha deciso di uscire comunque con i suoi amici per non chiudersi in casa, per cercare di distrarsi e per non far vincere la paura. Roberta è originaria di Lodi e si è trasferita a Milano per studiare all'università, dove frequenta il secondo anno di Medicina. Il suo sogno è prendere la specializzazione in pediatria. L'abbiamo incontrata in un locale dietro piazza del Duomo e non era possibile non notare il vistoso segno che aveva sul collo.

Ci racconti cosa è successo?

"Questa mattina un ragazzo mi ha strappato con violenza la collanina che avevo al collo e poi è fuggito. Ero sulla filovia 90 e stavo passando da casa prima di andare al lavoro, visto che ieri sera ero stata a dormire dal mio ragazzo che vive in piazzale Lodi, io invece condivido un appartamento in via Savona con altre due studentesse. Non siamo quindi lontanissimi in linea d'aria l'uno dall'altra, ma è vero che si tratta di una linea Atm, la 90/91appunto, molto pericolosa. Prima non mi era mai successo nulla, e a questo punto penso di essere stata fortunata fino adesso".

Quindi hai dormito dal tuo ragazzo e poi sei tornata a casa tua al mattino. Che ora era?

"Presto, circa le 6. Alle 9 dovevo essere al bar dove faccio la cameriera nel fine settimana e volevo prima passare da casa per fare una doccia veloce e cambiarmi. Quando sono salita sul bus c'era pochissima gente, qualcuno dormiva mentre altri guardavano i cellulari, e mi sono seduta vicino alla porta. Durante l'inverno ho più paura perché la mattina è ancora buio, ma è anche vero che in questo periodo ci sono meno passeggeri, soprattutto nel fine settimana".

Il ragazzo che ti ha aggredita era già sul bus quando sei salita?

"Non so, non ci avevo fatto caso. A un certo punto me lo sono ritrovata di fianco che mi fissava. Io allora mi sono girata guardando fuori dal finestrino e tenendo stretti il cellulare e la borsa. Non avevo pensato alla collanina d'oro, la porto sempre e ormai non mi ricordo neanche di averla. Quell'uomo, avrà avuto circa 25-28 anni, continuava a guardarmi e mi ha anche detto qualcosa che non ho capito".

Perché non hai cambiato posto e non ti sei avvicinata ad altri passeggeri o al guidatore?

"Perché lui era proprio di fianco a me e ho creduto bastasse ignorarlo. Avevo anche paura che alzandomi avrebbe potuto farmi qualcosa. Speravo anche che salisse qualcuno e vedesse il mio disagio, invece non è salito né sceso nessuno per diverse fermate".

Ti ha importunata fisicamente?

"No, erano i suoi occhi a farmi paura, aveva una specie di ghigno, sembrava quasi che mi stesse dicendo 'Sei in trappola, da qui non scappi'. E infatti non potevo scappare, mi sono sentita davvero in trappola. Certo, avrei potuto mettermi a urlare, ma ero impietrita e avevo il terrore di fare qualsiasi cosa, speravo solo che se ne andasse e mi lasciasse in pace. Sono stati i minuti più lunghi della mia vita".

E poi cos'è successo? Quando ti ha strappato la catenina?

"Da un'altra porta sono salite due persone e allora lui, con una velocità incredibile, mi ha afferrato la collanina e me l'ha strappata. Poi è sceso prima che si richiudessero le porte. Mi ha fatto male perché l'anno scorso avevo cambiato la chiusura dopo che mi si era rotta e quella nuova era molto più forte. Per strapparmela mi ha sfregato il metallo sulla pelle facendomi questi segni. Mi era stata regalata da mia nonna al mio diciottesimo compleanno".

Poi cosa hai fatto? Qualcuno ha visto la scena e ti ha aiutata?

"Solo un ragazzo è venuto subito da me perché mi ha sentita urlare. Mi ha chiesto come stavo e se avevo bisogno d'aiuto. Io tremavo e gli ho detto che ero quasi arrivata a casa. Ѐ stato molto gentile perché è sceso con me e abbiamo fatto insieme l'ultimo tratto. Mi ha anche chiesto se volevo chiamare i carabinieri ma io volevo solo andare a casa mia in quel momento".

Dopo cosa hai fatto? Sei andata a denunciare il furto?

"No, forse ci andrò domani. Quando sono arrivata a casa mi sono chiusa in bagno e mi sono guardata allo specchio. Poi ho telefonato al lavoro e ho detto che non stavo bene. Non mi andava di dire niente a nessuno perché poi mi avrebbero fatto mille domande. Sono stata tutta la mattina in casa a piangere per la tensione che avevo accumulato".

Sapresti riconoscere il tuo aggressore?

"Credo di sì. Era un ragazzo nordafricano sui 25 anni con i capelli corti, alto ma non particolarmente robusto, era magro. Gambe lunghe. Mi ricordo che indossava una maglietta blu".

Ti senti sicura a Milano o adesso hai più paura a uscire?

"Non mi sento sicura in città, e sicuramente adesso ho più paura. Prima stavo attenta ma non pensavo davvero che potesse succedermi qualcosa.

Alla fine mi è stata rubata una collanina, ma quello che davvero mi terrorizza è che avrei potuto rischiare molto di più. Dopo ho pensato che quell'uomo avebbe potuto seguirmi una volta scesa dal bus e aggredirmi per strada e forse non sarei stata capace di difendermi".

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