Non tutte le truffe compiute ai danni degli anziani vanno a buon fine, e il racconto che arriva da Roma ne è l'esempio più lampante. Protagonista della vicenda una donna di 95 anni residente in via Virgilio Talli alla Serpentara (Municipio Roma III di Roma Capitale).
Lo scorso sabato 5 agosto l'anziana è stata contattata telefonicamente da una ragazza che si spacciava per sua nipote. Con tono allarmato, la giovane tentava di convincere la "nonna" a consegnare la somma di 400 euro a un non meglio precisato emissario che si sarebbe presentato di lì a poco all'uscio di casa sua: nel caso in cui il denaro non fosse stato consegnato all'uomo indicato, la finta nipote sarebbe stata arrestata.
Una delle più classiche frodi messe in atto nei confronti degli anziani da malviventi senza scrupoli che tentano di far leva sull'emotività delle proprie vittime. Tuttavia in questa circostanza dall'altra parte del telefono l'obiettivo dei truffatori non ha creduto a una sola parola della fantasiosa ricostruzione. La pensionata, fortemente insospettita, ha provveduto a contattare subito il figlio, che abita al piano inferiore dello stabile: udito il racconto della madre, l'uomo ha segnalato l'episodio al 112.
A intervenire una pattuglia di carabinieri che si trovava già in via Virgilio Talli: i militari hanno subito individuato due giovani dinanzi al portone dell'edificio, i quali si preparavano a entrare in azione per realizzare la parte conclusiva del piano, ovvero quella della riscossione dei 400 euro. I due ragazzi, un 17enne e un 19enne entrambi napoletani, sono stati condotti in caserma per le consuete operazioni di identificazione. Il minorenne è stato denunciato e successivamente riaffidato ai propri genitori, mentre il complice, tale Daniele Laporta, è finito dietro le sbarre. Il gip del tribunale di Roma ha convalidato il provvedimento di fermo ma ha rimesso in stato di libertà il 19enne, con obbligo di dimora nel comune di residenza, vale a dire nell'hinterland di Napoli.
A effettuare il fermo una pattuglia di carabinieri della stazione San Basilio, che avevano pedinato i due giovani da via San Basilio fino a via Talli sospettando che potesse trattarsi di due spacciatori. Per questo motivo, una volta raggiunti dalla segnalazione della truffa, si trovavano già dinanzi al portone di casa dell'anziana vittima e sono potuti intervenire prontamente e impedire che i giovani riuscissero a fuggire.
Le indagini degli inquirenti, tuttavia, non sono ancora concluse, dato che ora è caccia alla complice che ha contattato telefonicamente la 95enne spacciandosi per sua nipote.
Non si esclude che possa trattarsi di una vasta organizzazione, con base nel napoletano, che opera nella Capitale scegliendo di volta in volta le proprie vittime dopo aver condotto delle false indagini telefoniche per sondare il terreno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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