"No, no". La fuga e l'ombra che segue Alex: spunta un video del rito sciamanico

Lo "sciamano": "L'assassino non è tra noi". Il 25enne ripreso mentre lascia l'abbazia dei misteri

A sinistra Alex Marangon, a destra Tatiana Marchetto e Andrea Giorgi Zuin
A sinistra Alex Marangon, a destra Tatiana Marchetto e Andrea Giorgi Zuin
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La verità sulla morte di Alex Marangon, il 25enne veneziano trovato senza vita martedì 2 luglio sul greto del Piave a Ciano, nel Trevigiano, potrebbe saltare fuori da un video estrapolato dalle telecamere comunali piazzate all’esterno dell’abbazia dei misteri. Come anticipa Il Gazzettino, nel filmato si vede un’ombra che insegue il ragazzo. Ma c’è di più. Alcuni testimoni avrebbero riferito di aver sentito il ragazzo urlare "no, no!" prima di addentrarsi nella boscaglia. "Se c’è un assassino non è tra noi", dice in una intervista al Corriere della Sera Andrea Giorgi Zui, detto "Zu", il musicista del duo ZuMusic Project che, assieme alla compagna Tatiana Marchetto (detta "Tati"), ha organizzato la cerimonia sciamanica.

I video

Si parla di un'ombra (forse due) che "insegue" Alex. Se così fosse, la soluzione di questo giallo dai contorni sempre più macabri - la procura di Treviso ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di omicidio contro ignoti - potrebbe essere vicina. Certo è che, prima di giungere a conclusioni affrettate, bisognerà accertare che il ragazzo del filmato sia realmente il giovane veneziano. "I filmati delle quattro telecamere comunali sono stati consegnati ai carabinieri che li visioneranno", puntualizza il sindaco di Vidor Mario Bailo. I riscontri potrebbero arrivare a stretto giro.

"Non abbiamo usato l'ayahausca"

La storia ruota attorno alla misteriosa cerimonia sciamanica che si è tenuta nell'Abazzia di Santa Bona a Vidor tra sabato 29 giugno e domenica 30. Il raduno erano basato su musica, infusi e riti depurativi. Tuttavia gli investigatori non escludono che durante la serata siano state consumate tisane di ayahausca, un potente allucinogeno, illegale in Italia e altri Paesi del Mondo. L'ipotesi è che la sostanza possa aver avuto effetti gravi su Alex, alterando cioè la sua condizione psico-fisica. "Si è tanto parlato di Ayahuasca, erba medicinale in uso tra le popolazioni indigene amazzoniche ma illegale in Italia, ma qui non l’abbiamo usata. - spiega Zuin - Abbiamo preso delle purghe per depurarci, un rito propedeutico alla musica curativa, eravamo qui da venerdì, abbiamo suonato due giorni, c’era con noi anche Jhonni Benavides, musicista, maestro e mio grande amico, e un medico, entrambi colombiani, con noi c’erano altre venti persone, ci conosciamo tutti".

"Una terza persona mi ha detto che Alex non si trovava"

Nel giallo relativo alla morte di Alex, tutto ruota attorno a quelle tre ore di "buco" tra la scomparsa e le ricerche. Attorno alle 3 della notte di sabato 29 giugno, il giovane sarebbe uscito dalla cappella dove si teneva il concerto-rituale per poi svanire nel nulla. "Alex si è alzato ed è uscito verso il giardino, è andato verso il fuoco che c’era fuori, non ci ho visto nulla di strano, succede che ci si allontani... - conferma l'organizzatore dell'evento - ma non volevamo che nessuno rimanesse solo all’aperto, per cui Jhonni e il suo amico medico lo hanno seguito per accertarsi che stesse bene". Lo sciamano e il compagno sarebbero "rientrati poco dopo", poi "una terza persona" sarebbe andata da Zuin a riferire che "Alex era andato giù da un sentiero e non si trovava".

"Si è allontanato da solo"

Secondo gli inquirenti Alex è stato picchiato e poi, forse, spinto nel fiume. L'altra ipotesi è che sia finito nelle acque del Piave a seguito delle percosse che lo avrebbero tramortito. "Alex non è fuggito da noi, si è allontanato da solo, volontariamente. - puntualizza il musicista - Non escluderei che fosse entrato qualcuno o che Alex abbia superato le mura per avvicinarsi di più al fiume. Non c’è mai stata un’aggressione ai nostri concerti, se c’è un assassino, non è tra noi".

L'appello ai genitori di Alex: "Vogliamo incontrarli"

Zuin conosceva Alex: "Aveva una grande profondità, un ragazzo stupendo", dice. La sua scomparsa lo ha profondamente turbato, motivo per il quale chiede di poter incontrare i genitori e chiarire eventuali dubbi. "Noi siamo qui, non siamo scappati, vogliamo incontrarli. - conclude - Tutto quello che stanno scrivendo i giornali ci sta allontanando da loro, ma noi dobbiamo avvicinarci".

I funerali

Intanto sabato 13 luglio, nella Chiesa Parrocchiale Patroni d'Europa di Macron saranno celebrati i funerali del 25enne. Lo ha annuciato il padre, Luca Marangon, con un post sui social. "Accompagnamo Alex nel suo prossimo viaggio con abbigliamento colorato, come lui avrebbe voluto", si legge sull'epigrafe.

Sull'iscrizione c'è anche una citazione di Alex: "Celebreremo la vita rendendole grazie per la bellezza che sta dentro e fuori di noi, con gli occhi e il cuore pieni d'amore. Sarà un viaggio formidabile, sarà il viaggio di una vita che non ha mai fine".

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