Infusi di ayahuasca, incisione sulla pelle, veleno di rana: così Alex è morto alla cerimonia sciamanica

Il ragazzo potrebbe essere morto prima di finire nel Piave. L'eventuale assunzione di ayahuasca potrà essere confermata solo dagli esami tossicologici. Oggi si conclude l'autopsia

Infusi di ayahuasca, incisione sulla pelle, veleno di rana: così Alex è morto alla cerimonia sciamanica
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Si tinge di giallo a tinte sempre più fosche la morte di Alex Marangon, il 26enne veneziano trovato senza vita martedì mattina sul greto del Piave all'altezza di Ciano del Montello, nel comune trevigiano di Crocetta. Tre giorni prima, il ragazzo aveva partecipato a una cerimonia sciamanica presso l'Abbazia di Santa Bona a Vidor, in provincia di Treviso, durante la quale potrebbe aver bevuto un infuso di ayahuasca, una sostanza allucinogena il cui consumo è vietato in Italia. Tuttavia le cause del decesso sono ancora incerte: un malore o un incidente? Qualche riscontro in più si avrà dall'autopsia disposta dal pm Giovanni Valmassoi che sul caso ha aperto un fascicolo per morte in conseguenza di altro reato.

L'hayahuasca e il veleno di rana

I balli con la musica sciamanica, un'incisione sulla pelle con il veleno di rana e poi la caduta in acqua. Sono gli unici elementi certi di questa storia a tratti ambigua e inquietante. Mentre il motivo per il quale Alex abbia deciso di abbandonare la festa in piena notte e mettersi a correre senza meta tra i boschi, vestito solo con un paio di pantaloncini, resta un mistero. Un giallo a cui potrebbero dare risposta gli organizzatori del raduno: Andrea Gorgi Zuin, conosciuto con il nome di "Zu", e la compagna Tatiana Marchetto, detta semplicemente "Tati". Come anticipa il Corriere della Sera, la coppia aveva programmato un evento di due giorni a pagamento (200 euro a ospite) per celebrare il "Sol de Putamayo" e per questo avevano invitato uno sciamano dal Sudamerica. "Non ho intenzione di dirvi cosa è successo quella sera", dice "Zu". Ma gli amici di Alex sono certi che l'uomo sappia molto di più di quanto non dica.

Le ipotesi sul decesso di Alex

Come se non bastasse, sono incerte anche le cause del decesso. Non è affatto scontato, infatti, che il 26enne sia annegato nel Piave. "Un primo esame esterno non avrebbe rivelato, ma il condizionale è d'obbligo, tracce evidenti di annegamento. Esiste la possibilità che il giovane abbia perso la vita prima che il corpo cadesse in acqua", spiega il procuratore di Treviso Marco Martani. E allora, come è morto Alex? Sul cadavere, precisamente all'altezza di un fianco, è stato riscontrato un segno compatibile con il morso di un animale selvatico. Ma da qui a ipotizzare un'aggressione letale ce ne passa. Mentre sembra più plausibile e veritierà l'ipotesi relativa al consumo di hayahuasca: potrebbe aver avuto effetti devastanti sul giovane che, stando a quanto riferiscono gli amici, soffriva di asma.

L'infuso è talmente potente e pericoloso da essere classificato come stupefacente di classe 1 e vietato in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Ad ogni modo, per fugare ogni dubbio bisognerà attendere l'esito degli esami tossicologici che saranno disponibili tra un paio di mesi. Oggi pomeriggio, invece, si concluderà l'autopsia.

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