Le indagini della Digos stanno proseguendo a pieno ritmo e con il massimo riserbo, con l'obiettivo di fare definitivamente chiarezza sulla storia. E per quanto gli inquirenti non escludano comunque nessuna pista, a connotare l'episodio come un attentato di matrice anarchica ci sarebbe una rivendicazione giunta proprio nelle scorse ore. Questi gli ultimi sviluppi sul rogo che ha interessato lo scorso 20 aprile alcune auto della polizia ferroviaria di Rimini, posteggiate in un'area nei pressi della stazione. Un incendio che non aveva fortunatamente causato vittime nè feriti, e che era subito parso di origine dolosa considerando le circostanze in cui divampò. E a quasi due settimane dall'accaduto, alcuni esponenti del mondo anarchico sembrerebbero aver rivendicato il gesto, esprimendo inoltre solidarietà ad Alfredo Cospito.
Il messaggio surreale degli anarchici
"Intorno alle 5 del 20 aprile sono stati collocati dei piccoli artefatti incendiari, in modo da dare alle fiamme due auto della polizia ferroviaria parcheggiate nella stazione di Rimini - il messaggio pubblicato dal sito di controinformazione "La Nemesi" - si è scelto di attaccare con il fuoco la polizia ferroviaria addetta all’infame compito della salvaguardia della sicurezza in ambito ferroviario. Il loro ruolo di guardiani dei cosiddetti confini di Stato ha rappresentato un motivo in più per una visita proprio sotto casa loro. Infatti il costante monitoraggio che la polfer agisce su presunte persone senza documenti rappresenta un serio ostacolo per chi vuole muoversi liberamente". Una protesta dai tratti surreali, che prosegue con riferimenti a Mónica Caballero e Francisco Solar (anarchici cileni a processo nel loro Paese per diversi attacchi) e al "compagno Alfredo Cospito, che da poco ha interrotto uno sciopero della fame durato 6 mesi contro il 41 bis ed il carcere ostativo. Forza compagno la lotta continua".
L'omaggio degli anarchici agli assassini di Marco Biagi
Per finire, nel testo in questione gli anarchici si dicono espressamente solidali anche con gli ex-brigatisti Roberto Morandi, Marco Mezzasalma e Nadia Desdemona Lioce, sottoposti al 41 bis per l’omicidio di Marco Biagi. Gli investigatori stanno come detto continuando ad indagare, coordinati dalla procura di Rimini.
Tanto più che il messaggio attribuito agli esponenti dell'anarchia sembrerebbe al momento corrispondere alla ricostruzione di quanto avvenuto quella notte: le telecamere del circuito di videosorveglianza presenti nel parcheggio nel quale sostavano i mezzi hanno infatti ripreso due individui incappucciati intenti ad avvicinarsi alle auto posteggiate. Dopo aver estratto qualcosa da una busta di plastica, i due sono stati ripresi mentre armeggiavano sotto le macchine, per poi darsi alla fuga. A breve potrebbero quindi esserci ulteriori novità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.