Emergono nuovi dettagli inquietanti sul caso dei neonati uccisi in provincia di Parma dalla madre subito dopo il parto. Dopo l'intervista rilasciata da Samuele, padre dei bambini ed ex fidanzato di Chiara Petrolini, oggi sono stati resi noti alcuni stralci di conversazione avuti proprio dalla ragazza con sua madre, il giorno successivo al ritrovamento del secondo cadavere. "Ma come hai fatto?", le ha chiesto la madre, evidentemente sotto choc, venuta a conoscenza di quanto fatto dalla figlia nei mesi precedenti. "Come hai fatto te a partorirmi", è la risposta fredda e cinica della 21enne, contenuta nelle carte della procura e rivelata dal quotidiano online ParmaToday.
Il giorno dopo aver seppellito il cadavere del figlio appena nato, la ragazza ha ripreso la sua vita come se nulla fosse accaduto. Estetista, pizza, aperitivo e la sera a ballare in un locale. Una routine normale per qualunque ragazza della sua età ma non per una donna che ha appena partorito. E quando gli inquirenti le hanno chiesto come abbia fatto, la sua risposta è stata tanto semplice quanto assurda: "Mi sentivo bene, per questo sono uscita". Secondo gli inquirenti, il pentimento mostrato da Petrolini non può essere considerato sincero, perché "è irrimediabilmente contaminato dalle bugie che ha speso per cercare di ridimensionare la propria responsabilità anche quando posta di fronte all’evidenza". Quando viene ritrovato il corpo del primo bambino in giardino lei non sembra scomporsi. Si trova a New York con la famiglia e non mostra alcuna intenzione di tornare. "Ma chi può aver fatto una cosa del genere?", dice a parenti e amici parlando del caso.
Il fidanzato non scopre mai niente fino a che non emerge tutta la storia. Non si rende conto della gravidanza di Petrolini, lei è "una maschera" dice a Le Iene. Non ci sono stati cambiamenti fisici in lei con la gravidanza, non ci sono state modifiche nel suo comportamento. Nulla che potesse fornire indicazioni in merito a una gravidanza, nemmeno in stato avanzato. Per il momento, nonostante le accuse pesantissime che gravano sulla sua persona, Petrolini si trova ai domiciliari e non ha nemmeno il braccialetto elettronico, "tenuto conto dell’effetto deterrente che sarà moltiplicato dall’essere la prima esperienza detentiva per Chiara e del controllo che sarà esercitato dai familiari conviventi".
Tuttavia, la procura ha già presentato ricorso contro la decisione del Gip e chiede che venga condotta in carcere. L'accusa per lei è di omicidio volontario aggravato (per il rapporto di discendenza e per la premeditazione) e di soppressione di cadavere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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