"Papà corri, mi sta per uccidere". E l'ex-compagno straniero la accoltella

Una venticinquenne bolognese è ricoverata in prognosi riservata dopo esser stata accoltellata dall'ex-compagno (un marocchino trentunenne) davanti ai loro tre figli

"Papà corri, mi sta per uccidere". E l'ex-compagno straniero la accoltella

Avrebbe bussato alla porta dell'appartamento in cui viveva l'ex-compagna, alla vigilia di Natale. E dopo una breve discussione, l'avrebbe accoltellata più volte con un paio di forbici davanti ai loro figli, riducendola in fin di vita. Questa la dinamica ricostruita dagli inquirenti in merito al tentato omicidio di via Rialto a Bologna. La venticinquenne bolognese aggredita dall'ex-compagno trentunenne originario del Marocco risulta ancora ricoverata (in prognosi riservata) all'Ospedale Maggiore del capoluogo emiliano dallo scorso 24 dicembre: non riesce ancora a deglutire nè a parlare e comunica attraverso brevi messaggi di testo sul telefonino, ma se non altro respira autonomamente. Lo straniero è stato invece arrestato nelle ore immediatamente successive all'aggressione, quando si presentò a casa della ragazza.

A quanto pare non era lucido: era reduce da una serata a base di alcol e di sostanze stupefacenti (cocaina, sembrerebbe). I tre figli dell'ex-coppia, rispettivamente di 2, 6 e 8 anni, videro quel giorno il loro padre aggredire all'improvviso la loro madre, cogliendola di sorpresa. Dopo la sfuriata, l'avrebbe poi lasciata sul pavimento in una pozza di sangue per darsi rapidamente alla fuga. Non contento e ormai sempre più fuori di sè, avrebbe minacciato anche una donna al volante di un'auto ferma sotto l'abitazione, sottraendole il mezzo per poi schiantarsi contro un palo della luce poco più avanti. Nelle scorse ore sono poi venuti alla luce nuovi particolari, iniziando dai messaggi WhatsApp che la giovane avrebbe inviato al padre quella mattina poco prima delle 8, poco prima che la situazione degenerasse.

"Papà devi venire qui, lui sta facendo dei casini. Devi aiutarmi" reciterebbe un messaggio. Poi più niente, sino alla drammatica videochiamata del nipote più grande. "Mi ha detto che papà stava ammazzando la mamma e mi ha chiesto insistentemente di raggiungerli e di aiutarli - la dichiarazione dell'uomo, riportata dal quotidiano Il Resto del Carlino - in quei pochi attimi di videochiamata ricordo in sottofondo la voce di mia figlia invocare aiuto, ma non sono riuscito a vedere nulla anche perché il telefonino era fermo e non mi ha permesso di vedere la dinamica dei fatti. Ho sentito solo delle grida e i classici rumori provocati da un'aggressione".

Il giovane straniero, attualmente detenuto presso il carcere locale, avrebbe oltretutto alle spalle dei precedenti per spaccio e lesioni gravi. La venticinquenne lo aveva peraltro già denunciato per maltrattamenti in passato, prima di ritirare la denuncia "per paura", stando a quanto fatto sapere dal padre. A breve potrebbero quindi esserci ulteriori novità.

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