"Da 3 settimane contagi giù". Ma i numeri smentiscono il Cts

In un'intervista al Corriere, il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, ha affermato che da tre settimane c'è una riduzione dei nuovi positivi. I numeri, però, non gli danno ragione

"Da 3 settimane contagi giù". Ma i numeri smentiscono il Cts

"Per la terza settimana consecutiva c’è una riduzione della diffusione del contagio", ha affermato Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e dal 17 marzo 2021 anche coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts). Contagi giù, quindi: ma sarà proprio così?

Cosa dice il Cts

"Sono, infatti, in miglioramento sia l’incidenza cumulativa di tamponi positivi ogni 100mila abitanti scesa al valore di 185 contro 239 della settimana precedente e il valore di Rt pure diminuito a 0.92 dal precedente valore di 0.98 - continua il Prof. Locatelli intervistato dal Corriere della Sera - Sono in ulteriore diminuzione anche i nuovi casi non associati a catene di trasmissione. Per la prima volta, questa settimana, per 3 giorni consecutivi si è ridotto il numero di pazienti in terapia intensiva".

Contagi 22-28 marzo

I numeri che fornisce quotidianamente il Ministero della Salute vanno un po' in controtendenza con quanto affermato dallo stesso Locatelli: cominciamo a prendere in esame la settimana dal 22 al 28 marzo, la prima delle ultime tre settimane in cui i nuovi casi Covid-19 sarebbero in calo. Come si legge sul Report settimanale di monitoraggio (clicca qui per leggerlo), "l’incidenza molto elevata e ben lontana dalla soglia di 50 casi per 100.000 per settimana, la sua lenta decrescita ed il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri non consentono una riduzione delle attuali misure di restrizione", anche se viene specificato che "l'incidenza diminuisce leggermente rispetto alla settimana precedente", sempre per numero di casi ogni 100mila abitanti.

Il bollettino giornaliero al quale siamo ormai abituati da un anno a questa parte ha recitato i seguenti numeri: il 22 marzo ci sono stati 13.846 nuovi casi; il 23 marzo 18.765, il 24 marzo 21.267, il 25 marzo 23.798, il 26 marzo 23.987, il 27 marzo 23.839 ed il 28 marzo 19.611. Come si può facilmente osservare, a parte domenica e lunedì quando vengono processati meno tamponi, il trend settimanale è stato molto alto su valori ben al di sopra dei 20mila casi giornalieri e ben lontani da una riduzione del numero dei nuovi contagi rispetto alle settimane precedenti.

Contagi 29 marzo - 4 aprile

Se, quindi, nella prima delle ultime tre settimane menzionate da Locatelli la situazione Covid in Italia è rimasta pressocché immutata, vediamo cosa è accaduto nella settimana successiva dal 29 marzo al 4 aprile: 29 marzo 12.916 nuovi casi, 30 marzo 16.017, 31 marzo 22.673, 1 aprile 23.649, 2 aprile 21.932, 3 aprile 21.261, 4 aprile 18.025. Come si può notare, un altro picco si è registrato a metà settimana, quando i nuovi positivi sono passati da poco più di 16mila ad oltre 23mila, praticamente in linea con la settimana precedente. Un leggero calo si è osservato nel week end di Pasqua ma perché sono stati processati meno tamponi e con l'Italia "chiusa" in zona rossa per tre giorni con conseguenti meno spostamenti. Insomma, anche nella seconda delle ultime tre settimane menzionate dal Prof. Locatelli, tutta questa gran "riduzione della diffusione del contagio" non sembra esserci stata, anzi. Finora, numeri alla mano, il trend si è mantenuto praticamente sempre stabile oltre i 20mila casi al giorno con leggere oscillazioni tra i fine settimana e tutti i lunedì per un minor numero di tamponi. Sul report settimanale del Ministero della Salute (clicca qui per leggerlo) si legge, però, che l'incidenza di positività scende lentamente così come l'indice Rt a 0,92, "in diminuzione rispetto alla settimana precedente e sotto l'1"

Contagi 5-10 aprile

La settimana appena conclusa, invece, ci dice che il 5 aprile ci sono stati 10.680 nuovi casi, il 6 aprile 7.767, il 7 aprile 13.708, l'8 aprile 17.221, il 9 aprile 18.938, il 10 aprile 17.567. Qui si notano due cose: i dati di inizio settimana "falsati" dai giorni pasquali con le zone rosse ed i pochissimi tamponi processati e gli aumenti, netti, appena si è ripreso il normale ritmo. C'è da dire, però, che soltanto in questi ultimi giorni si sono registrati meno casi giornalieri e tutti al di sotto dei 20mila, è la prima volta da molte settimane a questa parte. Quindi, se qualcosa sta cambiando (come tutti ci auguriamo) sta accadendo soltanto negli ultimi giorni e non dalle ultime tre settimane come affermato dal Prof. Locatelli.

Il tasso di positività non cala

A testimonianza che la riduzione della diffusione del contagio non sia così evidente c'è il tasso di positività, che si calcola dal rapporto tra i tamponi processati ed i nuovi positivi: nelle ultime tre settimane, quelle che ci interessano e che abbiamo preso in esame, si sono riscontrate tante oscillazioni e si è passati, mediamente, da percentuali del 5% ad oltre il 7%. È didattico quanto accaduto ieri: il tasso di positività è stato del 5,4% in aumento rispetto al giorno precedente che era del 5,2%. Però, ad esempio, lunedì 5 aprile è stato addirittura del 10,4%, schizzato di tre punti percentuali rispetto al giorno precedente (domenica di Pasqua, 4 aprile) che era al 7,1%.

Insomma, nonostante le parole ottimistiche di Locatelli che tutti noi ci auguriamo possano, davvero, farci uscire il più velocemente possibile da questa insopportabile situazione pandemica, i numeri parlano chiaro: la strada verso la normalità sembra, ancora, molto lunga.

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