"Non ha mai smesso di piangere, ha paura, dice che ha visto dei video, ma non voleva fare nulla di male". Dopo l'arresto avvenuto lo scorso venerdì è il legale di Ilyass Hadouz a parlare, con il 19enne marocchino fermato a Fossano, nel Cuneese, in custodia cautelare in carcere con l'accusa di avere portato avanti un'attività di "intensa propaganda jihadista" a favore dell'Isis, il sedicente Stato islamico.
Hadouz è da allora rinchiuso in una cella del carcere Lorusso-Cutugno di Torino, dove lo ha incontrato l'avvocato Wilmer Perga nel pomeriggio di ieri, che ora annuncia un ricorso al Tribunale delle Libertà. "Ha detto di aver visto dei filmati sul computer - spiega - ma non pensava a nulla di male. Purtroppo parla poco italiano e la prossima volta servirà un interprete".
Secondo le accuse il giovane marocchino avrebbe iniziato un percorso di radicalizzazione online, diffondendo anche materiale jihadista sui suoi account sui social network, inneggiando
al martirio in nome di Allah e lodando il coraggio di quanti sono partiti per andare a combattere sotto le bandiere nere dell'islamismo. Dovrà ora essere sentito dal pm Manuela Pedrotta, a cui è stata affidata l’indagine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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