Adottata, il Tribunale le permette di conoscere la madre naturale

Un'ordinanza va per la prima volta contro la legge che vieta ai figli adottati alla nascita di conoscere il nome dei genitori naturali

Adottata, il Tribunale le permette di conoscere la madre naturale

Una donna di cinquantanove anni, adottata quando era in fasce, che sogna di conoscere il nome della propria madre naturale. Ora un'ordinanza del Tribunale di Firenze rende il desiderio di Mariagnese Bellardita - questo il nome della donna - improvvisamente realizzabile.

Il Tribunale per minori di Firenze ha infatti emesso un'ordinanza storica, impegnandosi a cercare la madre naturale della signora Bellardita: è la prima volta che qualcosa del genere accade in Italia. Sino ad ora, la legge 184 del 1983 - già definita incostituzionale con una sentenza della Consulta di alcuni mesi fa - impediva ai figli non riconosciuti alla nascita di conoscere il nome dei genitori.

Mariagnese Bellardita, in particolare, venne affidata subito dopo la nascita a un istituto religioso della Bergamasca e quasi subito adottata da una coppia siciliana, che scelse però di non raccontarle niente. Una storia che è rimasta all'oscuro sin dopo la morte del padre, quando una zia le svelò almeno una parte della verità. Da allora, ci sono voluti anni di ricerche ed appelli perché si potesse arrivare all'autorizzazione concessa nei giorni scorsi dal Tribunale fiorentino.

Al momento in Parlamento sono allo studio quattro proposte di legge che dovrebbero regolamentare la materia aggiornando la legislazione del 1983. Emilia Rosati, fondatrice del Comitato Nazionale per il Diritto alle origini biologiche e da mesi al fianco della signora Bellardita nella sua lotta, commenta con soddisfazione: "Il risultato è straordinario e per la prima volta un tribunale accoglie pienamente la nostra richiesta - spiega al Corriere della Sera -. Il tribunale di Firenze dice sì, si muove personalmente per avviare la ricerca anche se la limita alla volontà dell’eventuale madre naturale a conoscere la figlia".

Ora la signora Bellardita è una mamma e nonna felice, che sogna di poter finalmente accarezzare quello che sente insieme come un desiderio e un diritto: "Non so se mia mamma è ancora in vita e se lo è mio padre - racconta -.

Erano giovani, quando sono nata, ma sono passati 59 anni e sono tanti. Però spero di ricostruire comunque un pezzo della mia vita, di riuscire a capire da dove sono arrivata. Mi piacerebbe raccontare un giorno ai miei nipoti una favola a lieto fine".

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