Agenti uccisi a Trieste, Giangrande: "Il problema ​è chi non rispetta leggi"

Il carabiniere gravemente ferito mentre prestava servizio fuori da Palazzo Chigi nel 2013: "Una notizia tragica che colpisce tutto il Paese"

Agenti uccisi a Trieste, Giangrande: "Il problema ​è chi non rispetta leggi"

"Esprimo tutta la mia vicinanza e le mie più sentite condoglianze alla famiglie dei due giovani poliziotti uccisi, una notizia tragica che colpisce tutti noi". Così Giuseppe Giangrande, il maresciallo dei carabinieri rimasto ferito davanti a Palazzo Chigi, esprime cordoglio per i due agenti della polizia uccisi ieri a Trieste.

Il 28 aprile del 2013, giorno dell'insediamento del Governo Letta, Giuseppe Giangrande venne gravemente ferito da Luigi Preiti, mentre era in servizio davanti a Palazzo Chigi. Oggi, all'indomani dell'uccisione dell'agente scelto Matteo Demengo e dell'agente Pierluigi Rotta, durante una sparatoria nella questura di Trieste, il carabiniere sottolinea, parlando ad AdnKronos, come la morte di uomini delle forze dell'ordine colpisca tutto il Paese.

Poi aggiunge: "Io non penso che ci sia un problema di sicurezza". In Italia, invece, il problema è rappresentato da chi "non rispetta le leggi del nostro Paese".

Ieri, ricorda Giangrande, "sono stati colpiti due uomini delle forze dell'ordine, al servizio dello Stato che lavoravano per il bene di tutti e oggi dobbiamo fare i conti con questo lutto".

"Ma anche in questo momento così cupo- conclude- bisogna andare avanti, l'Arma, la Polizia tutte le forze dell'ordine insieme, andiamo avanti".

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