Un uomo di 35 anni di origine albanese ha approfittato di un problema tecnico alle telecamere di videosorveglianza per evadere dal carcere San Michele di Alessandria. Il carcerato si trovava in regime di semilibertà con "fine pena" prevista nel 2024.
Secondo quanto riporta Repubblica.it, l'uomo stava svolgendo alcuni lavori di pulizia nell'area tra il muro di cinta e il parcheggio del penitenziario quando si sarebbe accorto che le telecamere poste lungo la recinzione erano fuori uso. Da qui l'idea dell'evasione. Le forze dell'ordine si sono immediatamente attivate per cercare il detenuto che ha numerosi reati alle spalle.
"Questa ennesima evasione da un carcere è sintomatica dello smantellamento delle misure di sicurezza delle carceri italiane, avvenuta con l'introduzione della vigilanza dinamica e del regime penitenziario aperto", denuncia Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe. "Anche in questo caso - spiega Capece - l'evaso, un cittadino albanese con fine pena 2024, era addetto alle pulizie dei locali ed è stato sicuramente favorito dal fatto di avere un controllo più attenuato. Ma chi lo ha ritenuto affidabile e quindi idoneo al lavoro? Da quando c'è la vigilanza dinamica, che riduce la presenza dei poliziotti nelle sezioni detentive a favore di un regime penitenziario aperto, ossia i detenuti fuori dalle celle per più ore, la situazione è allarmante. Ora bisogna catturare l'evaso, ma contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall'amministrazione penitenziaria. Ogni 9 giorni un detenuto si uccide in cella mentre ogni 24 ore ci sono in media 23 atti di autolesionismo e 3 suicidi in cella sventati dalle donne e dagli uomini del corpo di polizia penitenziaria. Il quale ha carenze di organico pari ad oltre 7.000 agenti. Solo nel 2016 abbiamo contato 6 evasioni da istituti penitenziari e 23 da detenuti ammessi a lavorare all'esterno. L'evasione dal carcere di Alessandria ha responsabilità ben precise: cercate i colletti bianchi".
Quello avvenuto ad Alessandria non è l'unico episodio ad aver riguardato un penitenziario italiano.
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