Cambia nuovamente il "semaforo" del nostro Paese. Il sistema di colorazione dell'Italia prosegue e nelle prossime ore porterà un po' di chiazze rosse su alcune Regioni. Il governo ha dunque preso altre drastiche misure verso quei territori che fino ad ora erano stati esclusi dalle misure più restrittive per limitare la diffusione del Coronavirus. La Campania e la Toscana entreranno nelle zone "rosse": questa è la strada intrapresa in seguito alle lunghe analisi della curva dei contagi da Covid-19. Stando a quanto si apprende, Roberto Speranza in serata dovrebbe firmare una nuova ordinanza che sarà in vigore a partire da domenica 15 novembre.
Il ministro della Salute - alla luce del monitoraggio della cabina di regia dell'Istituto superiore di sanità in base ai dati della settimana dal 2 all'8 novembre - dovrebbe annunciare appunto il passaggio di Campania e Toscana nelle fasce di rischio più elevate, che si andranno così ad aggiungere a Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Val d'Aosta. "Ho parlato con il ministro Speranza e mi ha detto che la Campania è zona rossa", ha fatto sapere il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
Novità sono attese anche per quanto riguarda le zone "arancioni": oltre alle ormai note Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria, potrebbero finirci pure Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. In tal modo le Regioni "gialle" resterebbero 5: Lazio, Molise, Sardegna, Trento e Veneto.
Cosa cambia nelle zone "rosse"
Nei territori "rossi" è vietato ogni spostamento in qualsiasi orario, anche all'interno del proprio Comune e da una Regione all'altra, "salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute". Bar e ristoranti chiusi 7 giorni su 7. L'asporto è consentito fino alle ore 22, mentre per la consegna a domicilio non sono previste restrizioni. Chiusi centri estetici, cinema, musei, teatri, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo, anche nei bar e nelle tabaccherie. Serrata per i negozi, fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità. Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie, parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri.
Per quanto riguarda i mezi di trasporto pubblico è consentito solo il riempimento fino al 50%, tranne per i mezzi di trasporto scolastico. Didattica a distanza per le scuole secondarie di secondo grado, per le classi di seconda e terza media; restano invece aperte le scuole dell'infanzia, le scuole elementari e la prima media. Chiuse le università, "salvo specifiche eccezioni".
Sospese infine tutte le competizione sportive, "salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal Coni
e Cip", e le attività nei centri sportivi. Rimane consentito svolgere l'attività motoria nei pressi delle propria abitazione e l'attività sportiva esclusivamente all'aperto e in forma individuale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.