C'è sempre chi vive alle spalle degli italiani, che lentamente si impoveriscono per far diventare ricchi gli altri. In questo caso i rom, finti poveri. Li vediamo ai semafori pronti a lavare i vetri delle auto con fastidiosa insistenza, quelli che ti aspettano all'ingresso della metropolitana, i finti invalidi, quelli che dondolano i bambini appena nati per far compassione al passante di turno. Eppure dietro un'apparente povertà, a quello sguardo basso con il cartello "aiutatemi, ho fame, 4 figli. Grazie", spuntano conti correnti a cinque zeri. Ma ufficialmente, loro, sono sotto la soglia di povertà. Dietro le sbarre sono finiti 56 "paperoni" di etnia rom con alloggio, acqua, luce, energia elettrica, tassa rifiuti, gratuiti, cioè regalati dai cittadini italiani.
Avete capito bene. E' quanto forniva Il generoso Comune di Roma, capitanato dal sindaco Ignazio Marino, ai cittadini di origine rom. Tutto ciò che deve essere garantito a chi risulta essere nullatenente. Ciò che il fisco non sapeva era l’esistenza di 56 finti poveri successivamente scovati dalla Guardia di Finanza. Ieri i furbetti sono stati rinviati a giudizio.
Pensate che nel 2013, i baschi verdi avevano rinvenuto una cifra da capogiro: 5 milioni, 321mila e 536 euro attendevano comodamente di essere prelevati dai conti correnti di 59 persone di etnia rom, tutte indagate. Nulla di strano se non fosse che quelle cifre risultavano poco consone alle attività lavorative svolte dagli indagati.
Così ieri, grazie al lavoro delle forze dell’ordine, il giudice per le indagini preliminari Luciano Imperiali ha rinviato a giudizio 56 rom accusandoli di intestazione fittizia di beni. In realtà, secondo la procura di Roma, i finti poveri avrebbero commesso altri numerosi reati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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