Ventimiglia - Si chiamano "ovulatori" e dietro questo termine un po' curioso si nasconde chi ingoia involucri di stupefacente, cercando così di passare indenne la frontiera, in modo da risultare apparentemente pulito ad un controllo. Una moda che non tramonterà mai al confine italo-francese di Ventimiglia, dove il fenomeno si è intensificato negli ultimi tempi. Non a caso, in due distinte operazioni, la Guardia di Finanza in servizio al valico autostradale dell'A10 ha arrestato tre nigeriani che viaggiavano su due autobus diretti a Milano. I tre africani avevano ingerito complessivi 313 ovuli per un totale di 650 grammi di eroina e un chilo e 750 grammi di cocaina. I due mezzi sono stati segnalati dall'unità cinofila, composta dai cani antidroga "Pakros", un pastore tedesco e "Cally", una labrador. A insospettire i militari è stato subito il fatto che i passeggeri viaggiassero senza bagagli. I tre hanno cercato di giustificarsi, sostenendo che si trattava di uno spostamento breve, ma pian piano che le domande dei finanzieri diventavano più dettagliate, dall'altra parte i sudori si facevano sempre più freddi. Come prassi vuole in questi casi, i tre sospetti sono stati portati in ospedale per una radiografia dalla quale è emersa la presenza dello stupefacente. Per i tre nigeriani sono così scattate le manette con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti.
La finanza spiega che spesso le organizzazioni criminali sfruttano l'azione di queste persone che per pochi soldi rischiano di morire "fulminati". Basta infatti che uno solo degli involucri si apra nell'intestino per uccidere la persona.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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