Quando la piccola Isis è nata, la madre di certo non poteva immaginare che darle il nome di una antica dea egizia potesse causarle tutti questi problemi. Eppure è proprio la sua carta d'identità la ragione per cui alla bambina è stato negato il suo vasetto di Nutella personalizzato.
Isis, Iside per dirla in italiano, è disgraziamente non solo il nome della bambina australiana, originaria di una città a sud di Sidney, ma pure l'acronimo con cui è conosciuto il gruppo estremista che rappresenta da mesi una minaccia per il mondo e ha instaurato una parvenza di Stato tra Iraq e Siria.
La figura di Iside è associata nella mitologia all'immagine di una buona madre e moglie. Due ragioni sufficienti a convincere Heather Taylor, la madre di Isis, a darle questo nome quando è nata. Ma, racconta la 43enne al Sidney Morning Herald, la situazione è diventata sempre più complicata. "Sono arrivata al punto in cui temo a pronunciare il suo nome a voce alta".
Non solo. Il nome della figlia è la ragione per cui la Nutella, che ai clienti permette di "personalizzare" i propri vasetti con il loro nome, scritto con i caratteri del brand, si è rifiutata di farne uno anche per lei. Al momento di fare l'ordine, Heather si è sentita rispondere che per via dell'associazione del nome della bambina con il gruppo islamista non sarebbe stato possibile accontentarla.
Il marchio ha infatti un elengo di soluzioni "accettabili"."Questa pubblicità negativa di un nome meraviglioso deve finire - ha commentato la madre al quotidiano australiano -. Mia figlia di cinque anni viene discriminata senza un motivo".
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