Violenta e uccide bimba di 6 anni: in manette 13enne

Una bambina ucraina, lasciata sola dalla madre a raccogliere delle mele in un terreno, è stata aggredita e uccisa da un giovane della zona

Violenta e uccide bimba di 6 anni: in manette 13enne

Una bambina ucraina di 6 anni è stata violentata e picchiata a morte da "un vicino di casa di 13 anni". La notizia è stata riportata lunedì da diverse testate, per cui la vittima sarebbe la piccola Miroslava Tretyak, aggredita nel villaggio di Stary Saltov, nel nord-est del Paese. La bimba è stata ritrovata "nuda e con il cranio rotto".

A raccontare i dettagli della vicenda è stata la madre di Miroslava, affermando di avere lasciato andare la figlia a raccogliere da sola delle mele in un terreno vicino casa pieno di alberi da frutta. Dopo 4 ore, la bambina non era però ancora torntata dalla mamma e la donna si è di conseguenza spaventata. Dopo lunghe ricerche il corpo senza vita della piccola è stato trovato in un vicino stabile abbandonato.

Dopo l'arrivo delle forze dell'ordine sulla scena del delitto, la polizia scientifica ha accertato che Miroslava era stata violentata due volte dal suo agressore prima di essere "picchiata a morte con un mattone". Le indagini si sono allora concentrate su un 13enne, figlio di vicini di casa della famiglia di Miroslava. L'adolescente è stato in seguito ufficialmente incriminato per la morte della bambina, con la polizia che sta raccogliendo sempre più testimonianze sul carattere violento e sadico del giovane. A detta di alcuni testimoni, l'indagato avrebbe in passato manifestato le sue perversioni "catturando un gattino, per poi cavargli gli occhi, e poi ucciderlo sbattandolo contro un muro".

Per la Procura ucraina, inoltre, il 13enne, nel momento in cui aggrediva la bambina, era consapevole della gravità del proprio gesto e avrebbe persino provato a occultare ogni indizio a suo carico gettando via i vestiti sporchi del sangue della vittima. A convincere gli inquirenti del coinvolgimento del ragazzo nella morte di Miroslava è stato anche l'atteggiamento tenuto durante le ricerche della bambina scomparsa. Il giovane aveva infatti consigliato a dei soccorritori di andare a cercare la piccola in una zona diversa rispetto al luogo in cui è stato ritrovato il cadavere.

Se condannato, il ragazzo eviterà il carcere, perché non ha raggiunto l'età della responsabilità penale, che è 14 anni in Ucraina. La pena massima che gli potrà venire inflitta consiste nel trasferimento in una scuola correttiva per minorenni delinquenti. La famiglia di Miroslava, consapevole che non riuscirà a ottenere piena giustizia, ha così iniziato a lanciare dure critiche verso le autorità, accusandole di non essere state in grado di prevenire il delitto affidando tempestivamente ai servizi sociali quel 13enne problematico.

La famiglia della bambina ha

di conseguenza intentato una causa contro le istituzioni statali per il risarcimento del danno morale, esigendo il pagamento di un importo di oltre 100 milioni di grivne ucraine (oltre 4 mlioni di euro).

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