La Francia tira dritto su Bardonecchia. "Non c’è stata nessuna violazione della sovranità italiana, soltanto un stretta applicazione dell’accordo del 1990 che consente di effettuare da una parte e dell’altra delle frontiera dei controlli". A dirlo all'Ansa è stato il gabinetto del ministro dell’Azione e dei Conti pubblici, Gerald Darmanin. Che poi ha aggiunto: "Gli sconfinamenti per controlli, previsti dall’accordo del 1990 sia da parte francese sia da parte italiana, sono frequenti. Ne avvengono in media uno o due al mese, compresi quelli nei locali in questione, cioè la stazione di Bardonecchia".
Inoltre, precisano le fonti, "in questo caso non si trattava di un controllo migratorio ma di una ricerca di stupefacenti".
Insomma, la tensione diplomatica tra Italia e Francia ancora è lontana dal risolversi. A ciò si aggiunge una email che imbarazza il governo francese. Dopo le polemiche, infatti, Parigi si è appellata a "un accordo del 1990" che consente agli agenti delle due nazioni di effettuare controlli su treni e stazioni anche per qualche chilometro oltre i confini. In realtà, come racconta il Fatto, l'intesa sulla cooperazione transfrontaliera è stata sottoscritta nell'ottobre del 1997 e non prevede un blitz come quello di venerdì scorso, dal momento che da nessuna parte si parla di accercamenti sanitari e test su eventuali fermati.
Non solo: la polizia francese sapeva già da tempo di non poter più usare i locali della stazione prima in uso proprio agli agenti d'Oltralpe. Lo dimostra - scrive sempre il Fatto - una mail che un un funzionario della dogana francese scriveva lo scorso 13 marzo proprio per lamentarsi di non poter usare la sala di Bardonecchia "perché occupata da altra gente". Proprio per affrontare la questione i prefetti di Torino e di Chambery avevano già deciso di incontrarsi il prossimo 16 aprile.
Sulla vicenda di Bardonecchia la procura di Torino vuole vederci chiaro e apre un fascicolo sui controlli effettuati venerdì da agenti delle dogane francesi in un locale gestito da una ong che ospita migranti.
L'inchiesta è per ora a carico di ignoti perché la procura non conosce le generalità degli agenti francesi, e i reati ipotizzati sono abuso d'ufficio, violenza privata aggravata e violazione di domicilio aggravata. Gli inquirenti valuteranno la sussistenza degli estremi per l'iscrizione anche del reato di perquisizione illegale, e sono stati già disposti accertamenti, acquisizioni di documenti ed audizioni di testimoni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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