Un'irruzione armata, da parte di cinque agenti delle dogane francesi. Così sono entrati in un sala vicino alla stazione di confine di Bardonecchia, per costringere un migrante nigeriano a un test delle urine, sospettando che si trattasse di uno spacciatore.
Uno sconfinamento denunciato dall'ong Rainbow4Africa, che parla di un'azione contro "un luogo neutro" come è il presidio sanitario, dove possono entrare soltanto operatori e mediatori culturali, "rispettato anche nei luoghi di guerra".
Se l'organizzazione umanitaria parla di una "grave ingerenza, inaccettabile" da parte degli agenti, a esprimere la sua contrarietà è anche il mondo della politica, con il leader del Carroccio, Matteo Salvini, che usa parole che lasciano pochi dubbi.
''Altro che espellere i diplomatici russi, qui bisogna allontanare i diplomatici francesi! - commenta - Con noi al governo l'Italia rialzerà la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere, e i nostri confini ce li controlleremo noi''.
Dura anche la risposta del sindaco di Bardonecchia, "arrabbiato e amareggiato" per quanto successo, soprattutto vista la collaborazione "ottima" tra le amministrazioni di confine e certo che si tratti invece di "istituzioni che hanno bisogno di mettersi in mostra".
"L'Italia chiami Macron e gli ricordi che qui nessun agente straniero può venire a far valere la
propria autorità. Siamo una Nazione sovrana, non una provincia della Francia", commenta invece Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d'Italia.Intanto la Farnesina ha convocato l'ambasciatore francese a Roma Christian Masset.
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