Imbarazzo e omertà. La guerra dichiarata dal Comune di Barletta ai clienti delle “lucciole” sta creando le prime “vittime”. I clienti delle prostitute vengono smascherati dalle forze dell’ordine. Perdono la loro baldanza, fino a poco prima messa in mostra per ovvie… esigenze e corrono a gambe levate, ma non prima di aver pagato la multa. Già, perché come accennato il 31 marzo scorso proprio sul Giornale.it, il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, già portavoce del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha emesso un’ordinanza per arginare il fenomeno della prostituzione e del suo sfruttamento. Multe salate ai clienti per un anno. Tra le scuse più comiche che le forze di polizia hanno dovuto ascoltare, dopo aver pizzicato autisti troppo focosi, c’è quella di un ragazzo che si è giustificato dicendo: “La ragazza mi ha chiesto solo dove fosse l’uscita della superstrada.”
Come nella maggior parte delle città, il fenomeno si concentra nella periferia di Barletta e a prostituirsi non solo giovani donne, ma anche transessuali a tutte le ore del giorno e della notte. Molto spesso, a detta dei passanti, si spingono anche al centro della carreggiata per fermare le auto e al calare della sera accendono il fuoco per far luce e riscaldarsi. Una condizione drammatica e opprimente per moltissime donne ridotte in schiavitù.
Oltre al danno la beffa, però, perché a Barletta i clienti, se “beccati” devono pagare cinquecento euro, ma alle… forze dell’ordine. E le multe si stanno intensificando.
L’auspicio del sindaco Cascella è che, con il provvedimento, si possa almeno trovare la chiave giusta di dissuasione per arginare il fenomeno e ridurlo drasticamente.
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