Battisti resta in isolamento: respinta la richiesta dei legali

L'ex terrorista condannato all'ergastolo aveva chiesto una riduzione dell'isolamento diurno per sei mesi

Battisti resta in isolamento: respinta la richiesta dei legali

Cesare Battisti resta in isolamento. Lo ha deciso la Corte d'Assise d'Appello di Milano che ha respinto la richiesta presentata dai difensori dell'ex terrorista, detenuto nel carcere di Oristano.

L'istanza era stata illustrata dall'avvocato Davide Steccanella nell'udienza del 18 marzo scorso, quando il legale aveva ribadito anche la richiesta di commutare la pena dall'ergastolo a 30 anni di carcere in base all'accordo di estradizione tra Brasile e Italia. I giudici hanno sciolto oggi la riserva sull'isolamento diurno, stabilendo che la richiesta "non può essere accolta".

Nel provvedimento, il presidente del collegio Giovanna Ichino (lo stesso giudice che, 40 anni fa, fu relatore della prima sentenza sui Pac) ricorda che Battisti è stato ritenuto colpevole di plurimi omicidi, rapine, furti e altri reati come stabilito dalla sentenza definitiva dell'8 giugno 1983. In quell'occasione, era stato inflitto a Battisti il carcere a vita più l'isolamento diurno di sei mesi. Ora, i giudici rilevano che "l'imprescrittibilità della pena dell'ergastolo non può che riverberarsi anche sulla pena dell'isolamento temporaneo diurno".

Quanto alla richiesta di commutare la pena a 30 anni, i giudici sono in attesa, prima di decidere, che la difesa depositi la traduzione di alcuni atti, in particolare dell'accordo di estradizione del 2009 tra Italia e

Brasile. Secondo il sostituto procuratore generale Antonio Lamanna, Battisti è stato estradato dal governo boliviano e perciò l'accordo di estradizione sottoscritto 10 anni fa con il Brasile in questo caso non si può applicare.

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