Sì dice spesso che sbagliare non fa male, perché dagli errori si impara, ma in quest'ultimo anno abbiamo capito che non è sempre così. Un anno fa di questi tempi la Lombardia e Milano stavano iniziando a rendersi conto di essere stati investiti da uno tsunami. Da qualche giorno, primo tra tutti in Italia, Attilio Fontana aveva chiuso tutti i luoghi degli assembramenti e molte delle sfilate della Milano Fashion Week già si svolgevano con la presenza virtuale del pubblico. In Lombardia c'era già la zona rossa di Codogno e i contagi crescevano in maniera incontrollata. Quel che è successo poi lo sappiamo tutti. Anche per questo motivo appare anacronistico quanto raccontato dal Messaggero in edicola oggi a proposito dell'inaugurazione di un nuovo locale a Milano sabato pomeriggio, evento al quale hanno partecipato anche numerosi volti noti, tra i quali anche Belen Rodrguez.
Partendo dal presupposto che gli imprenditori che coraggiosamente decidono di investire in nuove attività in un periodo di pandemia e con poche certezze per il futuro andrebbero premiati, quanto accaduto nell'ultimo weekend di zona gialla a Milano dovrebbe far riflettere. A margine di una inedita settimana della moda in tempo di coronavirus, in zona Lambrate è stato inaugurato il locale gemello di uno dei più esclusivi spazi di Roma. Ristorante ma anche bar, spazio eventi e non solo, il locale originale sorge sul Colle Oppio, immerso nel verde e in un'atmosfera esclusiva, la stessa che si respirava negli spazi di Milano sabato pomeriggio, quando a Lambrate sono arrivate circa 400 persone. Con Belen Rodriguez, incinta al 5 mese, c'era anche il suo compagno Antonino Spinalbanese.
In una delle due sale del locale, un dj avrebbe fatto scatenare 400 persone. Un party "senza mascherine e con una ressa che non ha spaventato i vip invitati". Senza remore, gli invitati si sono scatenati in pista. Apparentemente senza paura, vip e non vip si sono sentiti liberi di fare quasi quello che facevano un anno fa. Tuttavia, Belen Rodriguez e il compagno non si sono uniti alla folla ma pare siano rimasti in una zona appartata a loro riservata, senza assembramento, insieme ad alcuni amici. Il party si è svolto a poca distanza da dove è in corso l'esposizione Once upon a time in 2020, dedicata all'epidemia e sostenuta anche dal Comune di Milano. Come spesso accade, l'embargo social chiesto agli ospiti fallisce ed ecco che nelle storie dei selezionatissimi invitati sono comparsi i video e le foto che dimostrano come la situazione sia sfuggita di mano. Il Messaggero e Repubblica sono riusciti a salvare i video prima che venissero rimossi, su gentile richiesta.
Gli stessi pr hanno evitato di pubblicare video che avrebbero potuto scatenare la polemica, che avrebbe avuto un'eco enorme anche alla luce del rave party improvvisato in un'altra parte di Milano, la Darsena, che ha destato molto scalpore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.