Dopo la massiccia levata di scudi in favore del neo ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova, insultata per la sua preparazione scolastica e per il suo aspetto fisico, arrivano i messaggi di altri politici che, pur essendo stati duramente attaccati sul web, non hanno ricevuto la stessa solidarietà.
A farsi sentire è Daniela Santanché, spesso vittima di offese sui social. Esprimendo vicinanza alla Bellanova, la senatrice di Fratelli d'Italia ricorda che sono stati pochi a prendere le sue difese, quando è stata lei ad essere attaccata. L'ultimo episodio solo alcuni giorni fa."Tutte le anime belle che oggi si stracciano le vesti per gli insulti alla Bellanova fino a 15 giorni fa mi hanno massacrato per un cerchietto, paragonandomi a Moira Orfei e Crudelia Demon", ha dichiarato, come riportato da "Il Secolo d'Italia". "Se fossi uguale a loro non dovrei dire nulla, invece difendo senza se e senza ma il ministro perché credo che ognuno si debba vestire come meglio crede. Io mi trovo sempre da sola, però non sono come loro e difendo le donne".
Dello stesso avviso il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che ha commentato: "Io di insulti ne ricevo tanti sui social e sono solidale con il ministro Bellanova e con tutti. Bisogna capire quand’é che gli insulti sono gravi e fanno scattare la solidarietà perché io tutti i giorni ricevo la mia razione di insulti. Sono solidale ma a questo punto chiedo la solidarietà retroattiva e futura per quando li ricevo io".
Dura anche la replica del politico Renato Brunetta, che dichiara di essersi ormai abituato agli insulti, e di avere le spalle larghe. "Quando la politica o i media o i social diventano razzisti, siamo davvero al collasso della civiltà. Do tutta la mia solidarietà al ministro Bellanova, poco mi importa di non averla ricevuta io: ho le spalle larghe, mi difendo da solo anche contro i premi Nobel e i sedicenti comici di partito", ha affermato.
Segue il secco commento Mario Adinolfi, spesso offeso per il proprio aspetto fisico. "Nell’ambito della cultura di sinistra, dall’8 settembre 2007, giorno in cui viene convocata a Bologna (città di sinistra) la manifestazione chiamata Vaffanculo day, l’attacco all’avversario si è fatto estremamente volgare e personale", ha spiegato il giornalista. "In questa condizione hanno sguazzato per anni sia gli ambienti di sinistra che quelli grillini. Se l’insulto lo faccio a Bellanova o alla Murgia, donne di sinistra, non va bene, Adinolfi se la cerca: questo è il tipo di dialettica alimentata da dodici anni a questa parte. Il tuo amico viene discriminato, il tuo nemico è provocatore. È ipocrisia, ci siamo insultati tutti, tutti hanno detto tutto e il contrario di tutto".
Come dimenticare poi le pesantissime ingiurie rivolte a Giorgia Meloni dall'ex brigatista Raimondo Etro, parole tanto oscene che si fa fatica a ripeterle. "Insulti pesanti, minacce ne ho ricevuti tanti. Anche pesantissimi.
Se Renzi mi mostrò solidarietà? Assolutamente no, ma io sono abituata agli insulti: è lo stesso concetto per cui, essendo io una donna di destra, non ho diritto alla stessa solidarietà alla quale hanno diritto gli altri", ha dichiarato la presidente di Fratelli d'Italia ad "Adnkronos". "Un po' come la logica negli anni Settanta per cui ammazzare un fascista non è reato: loro sono rimasti di quella mentalità lì. Ciò non toglie che io, da persona normale, continuo a considerare che gli insulti non siano giusti e non ho alcun problema a esprimere solidarietà al ministro Bellanova".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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