È finita in ospedale dopo essere stata aggredita a calci e pugni dalla madre di una sua alunna. L’episodio è accaduto all’interno dell’istituto scolastico “San Filippo Neri” di Benevento, dove ad avere la peggio è stata una maestra della scuola elementare. Non si conoscono ancora i motivi del gesto violento, anche se dalle prime testimonianze il diverbio sarebbe nato per futili motivi. La donna si era recata al “ San Filippo Neri” per prelevare la figlia prima del termine dell’orario scolastico e l’insegnante si sarebbe opposta. Da questo rifiuto sembra sia scaturita la lite.
Urla e insulti da parte della madre dell’alunna, la quale, di fronte alla resistenza della maestra, ha cominciato a picchiarla con pugni e calci alla schiena. La donna è stata bloccata da altri insegnanti, giunti in soccorso della collega, che è stata trasferita successivamente in ospedale. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia, i quali stanno indagando sull’accaduto. Un anno fa un episodio simile è accaduto in un’altra scuola del Casertano, l'istituto comprensivo Edmondo De Amicis di Succivo.
In quel caso, un'insegnante di 35 anni è stata picchiata dalla madre di una bambina di 4 anni. La docente è stata aggredita per aver osato correggere un esercizio di ortografia alla piccola alunna Andato a scuola a prendere la figlia, il padre ha trovato la bimba in lacrime proprio a causa delle correzioni subite. L'uomo è quindi andato dalla maestra deciso a coprirla di insulti. Una volta tornato a casa ha poi raccontato l'accaduto alla moglie, che dalle parole è passata ai fatti. La mamma della bambina è infatti tornata a scuola e, trovata la docente, l'ha spinta più volte contro le pareti dell'aula, facendole sbattere la testa.
Il fenomeno delle maestre picchiate si sta ampliando sempre più: bambini piccoli e piccolissimi che non sanno riconoscere e controllare la rabbia, l’esagerata reazione a frustrazioni anche minime, che non riescono ad accettare la vicinanza di coetanei con i quali almeno condurre una vita parallela se non di collaborazione, che non tollerano regole pur elementari di convivenza o di gioco, tendono a scappare (dall’aula, dall’edificio scolastico), si ribellano a richieste pur legittime da parte degli adulti, siano insegnanti siano collaboratori scolastici e persino dirigenti scolastici, disconoscendone ogni autorità ed autorevolezza.
E genitori che considerano la violenza quale soluzione di controversie e problemi scolastici. Il fenomeno si sta aggravando negli ultimi tempi e andrebbe affrontato in maniera concreta e strutturale.
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