Marino Occhipinti, 57 anni, ex membro della banda Uno Bianca, è tornato in carcere su disposizione dell'ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Padova. Tornato in semi libertà nel 2018 dopo aver incassato una condanna all'ergastolo per l'omicidio della guardia giurata Carlo Beccari (nel 1998), il 57enne è accusato di maltrattamenti nei confronti dell'ex compagna.
La revoca della misura alternativa
Stando a quanto riporta il Gazzettino online, le indagini riguardanti i presunti maltrattamenti sarebbero iniziate lo scorso marzo. A fronte della nuova ipotesi di reato, nei giorni scorsi il magistrato del tribunale padovano ha deciso di revocare la misura alternativa alla detenzione, facendo rientrare Occhipinti nel carcere Due Palazzi, dov'era rinchiuso dal 2000 (la detenzione era iniziata nel 1994). Nel penitaziario di Padova il 57enne lavora per la cooperativa Giotto. Questa attività gli aveva permesso di accedere a misure alternative, per lo più fuori dal carcere.
La denuncia
La relazione con la ex compagna era iniziata nel 2011. La donna gli aveva fatto da garante quando, nel 2018, aveva ottenuto la semi libertà. Il rapporto si sarebbe incrinato nel tempo degenerando al punto tale che la compagna di Occhipinti sarebbe stata costretta a rivolgersi ad un centro antiviolenza di Padova. Poi c'è stata la denuncia per maltrattamenti che è finita sul banco della Procura. Successivamente agli accertamenti degli inquirenti, è scattata la sospensione condizionale della pena.
La difesa
La notizia è stata confermata all'Adnkronos anche dall'avvocato di Milena Micele, difensore di Marino Occhipinti. "Il magistrato di sorveglianza ha chiesto la sospensione cautelare della liberazione condizionale perché è emersa l'esistenza di un fascicolo pendente in Procura per maltrattamenti. - ha spiegato il legale - La situazione è di estrema delicatezza e ci sono molte cose da chiarire che a mio modo di vedere necessitano uno studio approfondito degli atti" dice ancora l'avvocato".
Le reazioni
"Mi dispiace per quella donna, ma per me il fatto che Occhipinti torni in carcere è una bella notizia. Del resto ho sempre detto che sarebbe successa una cosa del genere, sono dei violenti e lo rimarranno per sempre". Dice di non essere sorpresa Rosanna Zecchi, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della Banda della Uno Bianca, delle nuove indagini che coinvolgono Marino Occhipinti. "Inutile parlare di rieducazione con loro. - ha aggiunto Zecchi - Io me lo aspettavo, non sono diventati improvvisamente carini e gentili.
Noi familiari sappiamo chi sono, io vedo ancora i feriti che soffrono, li hanno massacrati, senza parlare dei morti, persone buone e oneste che sono state ammazzate brutalmente. Devono rimane in carcere, altro che semi libertà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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