Bimbo muore alla colonia estiva. I vigili del fuoco: "Soccorso tardi, colpa del numero unico"

Bambino di 10 anni annega in torrente in provincia di Alessandria. Ma è polemica sui soccorsi. I vigili del fuoco denunciano: "È colpa del numero unico"

Bimbo muore alla colonia estiva. I vigili del fuoco: "Soccorso tardi, colpa del numero unico"

Leonardo Pecetto si trovava in vacanza nel parco Capanne di Marcarolo, in località Molino Nuovo di Bosio, nell'Alessandrino. È caduto in acqua ed è rimasto incastrato sotto una roccia. E così è morto, annegando, mentre partecipava a un campo estivo organizzato da "Intorno al melo", una associazione culturale di Novi Ligure che segue la pedagogia steineriana e che dopo l'incidente ha sospeso le attività. Aveva appena 10 anni. "Doveva essere una vacanza, una bella vacanza...", ha commentato tra le lacrime la madre. Il corpo del piccolo è stato liberato e recuperato nella notte dai vigili del fuoco e dagli uomini del soccorso alpino. Ma sulla richiesta di intervento c'è l'ombra di un drammatico ritardo, almeno 15 minuti.

Leonardo era stato iscritto alla colonia estiva che si tiene nella baita sociale Mulino Nuovo, una struttura di proprietà della Regione Piemonte e gestita dal Cai che, a sua volta, la concede per brevi periodi a gruppi e associazioni. Il piccolo era in compagnia di un gruppo di coetanei. Secondo le ricostruzioni dell'incidente, era seduto su una roccia a bordo di una pozza, quando il masso ha improvvisamente ceduto trascinandolo nell'acqua e impedendogli di risalire in superficie per respirare. Sul luogo dell'incidente non vi era copertura telefonica: alcuni presenti si sono recati in una zona da cui è stato possibile chiamare i soccorsi e sono stati messi in contatto con la centrale operativa di Torino del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas Piemonte) che ha inviato sul posto un'eliambulanza del 118. Purtroppo, però, il tecnico di elisoccorso e l'equipe medica a bordo non sono stati in grado di spostare il macigno e liberare il bambino. Solo con l'arrivo dei vigili del fuoco e di una squadra a terra del Cnsas Piemonte, dopo alcune ore di lavoro, si è riusciti a estrarre il corpo del bambino che è stato consegnato alle autorità per le operazioni di riconoscimento.

"Dai dati in nostro possesso i vigili del fuoco sono stati allertati ben 15 minuti dopo che la richiesta di soccorso è pervenuta al numero unico di soccorso 112", tuona ai microfoni di Repubblica il sindacato dei vigili del fuoco (Conapo). Non è la prima volta che vengono sollevate ombre sul funzionamento del numero unico che da qualche mese unifica tutte le forze dell'ordine e di pronto intervento. Come già avviene in tutta Europa, anche in Italia stato infatti deciso di far confluire tutte le chiamate d'emergenza al centralino del 112. Ed è da qui che gli operatori le smistano al corpo di competenza. "I protocolli di allerta utilizzati dal numero unico 112 del Piemonte non funzionano e sono forieri di ritardi", commenta Claudio Cambursano, segretario piemontese del Conapo, chiedendo un'indagine su quanto accaduto.

"Non so dire se i tempi abbiano condizionato l'esito dei soccorsi – denuncia il sindacalista a Repubblica - Sono verifiche che spettano alla magistratura. Ma come sindacato chiediamo che questi minuti di ritardo diventino zero perché nei soccorsi alle persone anche i secondi sono importanti".

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