Dopo le dichiarazioni sugli stupri di Rimini e Firenze, un'altra bufera colpisce il senatore Vincenzo D'Anna. Ora a non volerlo sono le biologhe italiane.
Ma facciamo un passo indietro. Pochi giorni fa D'Anna ha commentato due stupri finiti sulle pagine di tutti i giornali: quello di Rimini e quello di Firenze. A proposito delle violenze sessuali, il senatore ha invitato le donne ad avere maggiore cautela. Frasi che hanno scatenato un accesso dibattito. Ora D'Anna si è candidato alla presidenza dell'ordine nazionale dei biologi, che conta 50mila iscritti, ma le donne (circa il 70 per cento) gli sbattono la porta in faccia.
"Noi, biologhe italiane, riteniamo le parole espresse dal senatore Vincenzo D'Anna in merito ai recenti, terribili, fatti di cronaca riferiti a episodi di stupro, deplorevoli e gravissime - si legge in una lettera - Ci dissociamo fermamente da questa mentalità retrograda ed espressione di un maschilismo della peggior fattispecie che tende ad attribuire alla vittima di stupro parte della responsabilità di ciò che ha dovuto subire.
Il senatore D'Anna è come noi iscritto all'Ordine nazionale dei biologi, e le sue esternazioni rischiano inoltre di gettare discredito su tutta la nostra categoria. Anche per questo motivo, decidiamo di alzare le nostre voci per condannarle con forza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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