Prosegue sulla scia del recente Festival Franciacorta a Milano al Museo della Scienza e della Tecnologia l’appuntamento con le bollicine questo primo weekend di giugno con un percorso da sperimentare attraverso esperienze dirette e che si svilupperà attraverso la Franciacorta, con i suoi 2.800 ettari vitati destinati alla produzione di Franciacorta DOCG (82% Chardonnay, 14% pinot nero, 4% pinot bianco), mentre sono complessivamente 3150 gli ettari vitati con vino e deonominazione.
Grazie al metodo di rifermentazione in bottiglia sono solo tre i vini europei Franciacorta, Champagne e Cava, identificati con il massimo riconoscimento enologico DOCG, che ne conferma la qualità per identificare in modo preciso un vino, un territorio e il metodo di produzione.
Nell’edizione 2013 di Franciacortando, l’appuntamento primaverile in programma da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno e organizzato dalla Strada del Franciacorta, in collaborazione con il Consorzio di Franciacorta. Si organizzeranno visite guidate, degustazioni e microeventi nelle cantine e nei laboratori di prodotti tipici, menù a tema in ristoranti e agriturismi, passeggiate guidate a piedi, in bicicletta e a cavallo. Nei prossimi mesi il Festival Franciacorta farà tappa in Versilia (Marina di Pietrasanta) il 29 giugno, nelle cantine della Franciacorta il 28-29 settembre, a Torino il 14 ottobre e a Roma il 18 novembre.
Si potranno degustare i satén (100% chardonnay) del Barone Pizzini (2009) passando dal satèn del Castello di Gussago La Santissima, senza tralasciare le cantine Mosnel (2009), il satén Premier delle cantine Marzaghe, lo Sparviere, Ricci Curbastro (2008) Mentre gli amanti del rosé apprezzeranno L’Essence Rosé della cantina Antica Fratta (2008), 60% chardonnay e 40% pinot, il Cellarius Rosé (sempre 2008) ma con il 70% chardonnay e il 30% di pinot nero e passare al rosé extra brut della cantina Cortebianca. Gli appassionati dei brut troveranno interessanti il Cuvée brut di Bellavista, 80% chardonnay, 2% pinot bianco e 18% di pinot nero, oppure il l’extra brut Boschedor di Bosio, 50% chardonnay e 50% di pinot nero. E che dire poi del Cuvée prestige di Ca’ del Bosco, 75% di chardonnay, 10% di pinot bianco e 15% di pinot nero.
Le bollicine italiane continuano a mantenere una forte e dignitosa competizione con il blasonato champagne francese tanto che nel 2012 sono state vendute 13,85 milioni di bottiglie con un consenso crescente verso il Rosé, che fa rilevare un incremento del 50% e sul Satèn, che corrisponde al 10% della produzione totale.
Un’altra eccellenza della nostra produzione di provenienza nord est e presentato recentemente al Vinitaly, è il Wallenburg Trentodoc Pas Dosé, solo mille bottiglie senza aggiunta di zuccheri con 70% di pinot nero e 30% di chardonnay, proveniente dalla collina di Martignano, sopra alla città di Trento, ideale come aperitivo con stuzzichini e finger food salati, si può abbinare a minestre con condimenti leggeri o secondi di pesce o carne. Molto apprezzato è anche Maria Adelaide Traminer ottenuto con uve di Traminer aromatico chiamato in Alto Adige Gewurztrminer Questi si aggiugno ai 4 rossi tra cui ilCastelliere delle Guaite, unValpolicella Classico DOC - Primo Ripasso e al classico Amarone della Valpolicella.
Ma le bollicine si producono anche in Sicilia e allo spumante Donnafugata o FEDERICO II REX SICILIE V.S.Q. di Milazzo, tante per citarne alcune si unisce lo spumante Brut Mandrarossa Chenin Blanc della cantina Settesoli di Menfi, ad Agrigento. Proprio in quell’stremo lembo di terra a sud della Sicilia che si affaccia sull’Africa, dove, grazie al clima caldo e secco, le uve producono vini dall’aroma intenso e con profumi di fiori bianchi e albicocca. Fondata nel 1958 la Cantina Settesoli è la più grande azienda vinicola siciliana ed è il più grande vigneto de’Europa con una superficie vitata di 6.000 ettari nella provincia di Agrigento: tra Menfi, Montevago e Santa Margherita di Belice ben il 70% delle circa 5.000 famiglie di queste comunità sono coinvolte in Settesoli.
E per finire sempre a Vinitaly era presente la cantina Losito e Guarini, con i vini della linea C’era una volta ... vini proposti in una raffinata ed elegante borgognotta imperiale come il Pinot Grigio,il Moscato Dolce, il Sangue di Giuda, il Riesling e Bonarda.
Nata negli anni '70 come continuazione ed ampliamento di un'azienda già presente sul mercato dai primi del 1900 nel settore del commercio di vino ha recentemente ricevuto un importante riconoscimento per il basso contenuto di solfiti.
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