Bolzano, si spaccia per candidato a esame patente: preso ghanese

Lo straniero, già ricercato in altre città per lo stesso reato, farebbe parte di un'articolata organizzazione che prepara documentazione falsa al fine di garantire ai propri clienti africani, dietro pagamento di una somma di denaro, l'ottenimento del documento di guida

Bolzano, si spaccia per candidato a esame patente: preso ghanese

Si sostituisce al vero candidato per l'esame di conseguimento della patente: entrambi gli africani sono stati denunciati a Bolzano per tentata truffa, falsa attestazione di identità e falsità materiale.

A scoprire la frode sono stati gli agenti della polizia stradale, impegnati nelle verifiche per il regolare svolgimento delle prove di teoria effettuate presso la Motorizzazione civile di Bolzano. Grazie a minuziosi controlli sui candidati, i poliziotti hanno smascherato il raggiro messo in atto da un ghanese di 48 anni, che si era presentato in aula sostituendosi al candidato regolarmente iscritto.

Per cercare di ingannare gli esaminatori lo straniero si era munito della carta di identità dell'esaminando, mostrata dopo aver semplicemente sostituito la fotografia del documento, e di un permesso di soggiorno contraffatto.

Un modus operandi preciso ed efficace, che ha fatto nascere negli inquirenti il sospetto che ad occuparsi di questa pratica possa esserci un'organizzazione criminale operante in tutto lo Stivale.

A spostarsi per aiutare gli stranieri disposti a sborsare del denaro per ottenere senza sforzo la patente di guida altri extracomunitari preparati ad hoc per il superamento delle verifiche necessarie per il conseguimento dell'ambito documento. Sostituzione del candidato, documentazione necessaria falsificata e tutto si avviava rapidamente alla conclusione senza alcun problema.

Sicuramente non quello della preparazione dello specialista della presunta organizzazione, dato che il ghanese ha riportato a casa un ottimo 40/40 nei quiz della parte teorica.

L'esaminatore è stato contattato dagli inquirenti, che gli hanno riferito della truffa per fare annullare la prova e si sono occupati di

sequestrare la documentazione fasulla fornita dal 48enne. A riprova del fatto che possa esistere una più articolata organizzazione, lo stesso africano è indagato in altre città per il medesimo tipo di reato.

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