È caduto dal tetto di casa ed è stato letteralmente infilzato da una parte all'altra da un barra di ferro, ma dopo tre settimane di interventi e sala rianimazione il 74enne miracolato è pronto a lasciare l'ospedale.
La terribile storia arriva dall'ospedale Cannizzaro di Catania. Un bancario in pensione di 74 anni, il 24 febbrio scorso, è caduto dal tetto di casa sua ed è stato trapassato da una barra di ferro che gli è entrata dal fianco sinistro fino ad uscirgli fuori dalla scapola destra. L'uomo era stato dato per spacciato, ma dopo tre settimane d'inferno ce l'ha fatta: "So di essere un miracolato".
"In sala operatoria per uomo con lama nel corpo - spiega al Corriere dell Sera il professore Maurizio Nicolosi, il chirurgo toracico che ha coordinato le quattro équipe che hanno operato il 74enne -. Non credevamo ai nostri occhi vedendo arrivare in elicottero quel Cristo trafitto, gli spuntoni arrugginiti di un tondino di ferro da 15 millimetri che uscivano dal fianco e dalla spalla".
Il chirurgo ha raccontato che il pensionato è riuscito a sopravvivere perché l'asta d'acciaio è penetrata come una freccia solo sfiorando la milza, il diaframma e lacerando il lembo di un polmone. "Dire che ci è bastato sfilare la barra sarebbe riduttivo - continua il professore Nicolosi - ma in qualche modo è quello che è accaduto. Certo, avevamo prima praticato un'incisione orizzontale sotto il capezzolo, anche per bloccare con i lacci emostatici tutti i vasi a rischio. Ma, quando abbiamo lentamente rimosso la barra, ci è apparso chiaro che il signor Busacca era stato protetto dal destino, dalla fortuna, dal Signore, come se qualcuno avesse teleguidato caduta e impatto con il tondino".
Il 74enne ha raccontato che quel giorno si era accorto che dai rubinetti non usciva acqua per un guasto ai serbatoi collocati sul tetto. "Così - continua - presi la scala, mi arrampicai, ma una tegola deve aver ceduto...Una pietra o una tegola si abbatte alla base del tondino facendolo staccare per un istante dal muro, lasciandolo dritto e teso come un palo di vigna piantato a terra e io ci casco sopra senza potere frenare una corsa devastante". E una volta infilzato dalla sbarra di ferro, il pensionato non si è dato per vinto e ha avuto la forza di prendere il telefonino e chiamare la moglie.
"Quella caduta è diventata l’incubo delle mie notti, da
quando mi sono svegliato dopo due settimane di rianimazione - conclude l'uomo che non ricorda nemmeno di essere stato trasportato in elicottero -. Ancora un po' di letto e poltrona, poi riprenderò la vita di sempre".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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