Si conoscono i nomi delle persone che lo scorso 2 luglio hanno fatto l'inchino, durante la processione della Madonna delle Grazie, davanti alla casa del presunto boss dell 'ndrangheta a Oppido Mamertina (Reggio Calabria). Sono venticinque, non appartengono a organizzazioni o congregazioni religiose ma sono state scelte tra un gruppo di volontari. Tra loro c’è chi ha dato l’ordine di fare l’inchino.
L'elenco è finito nel fascicolo aperto dalla Dda di Reggio Calabria ma al momento, nei confronti delle persone identificate, non sono emersi rilievi di natura penale. E' stato il video fatto registrare durante la processione dal comandante della locale stazione dei carabinieri, il maresciallo Andrea Marino (che si è allontanato dalla processione sia per dissenso rispetto a quanto stava accadendo e sia per compiere tutti gli atti di polizia giudiziaria) a permettere di identificare le persone coinvolte nell'inchino.
Gli inquirenti approfondiranno tutti gli elementi della vicenda, comprese eventuali offerte in denaro date per lo svolgimento della processione. Un altro aspetto che verrà valutato con attenzione è quello relativo all’ordine pubblico in occasione di altre processioni o cerimonie religiose. Le autorità valuteranno minuziosamente e nel dettaglio tutte le future iniziative che saranno organizzate. Ieri il consiglio episcopale della diocesi di Oppido Mamertina-Tresilico 538em;"> oltre a prendere le distanze da quanto accaduto ha ribadito quanto già espresso dal Vescovo, che "non ci può essere nessuna commistione tra Chiesa e ’ndrangheta".
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