Un anno così, Roma non se lo meritava. C'è tutto ed è tutto storto: la politica, la criminalità, la quotidianità, il calcio. La Roma che esce dalla Coppa Italia ai rigori contro lo Spezia è la cornice in cui si muove un disastro che la Capitale non s'aspettava, non in questa dimensione. Per restare al calcio: la sconfitta 6-1 a Barcellona, il mezzo crollo in campionato, un allenatore delegittimato, la disaffezione dei tifosi, la contestazione. Ed è vero che c'è un pezzo della città che è laziale, quindi ieri avrà pure goduto, ma con la peggiore stagione della Lazio degli ultimi anni che festeggia?
Il calcio è molto in quella città. Per qualcuno anche troppo, ma se pure provi a togliere le disgrazie pallonare dallo scenario ti muovi comunque in sabbie mobili profonde. Roma s'è impantanata, bloccata da se stessa e dai suoi vizi in un 2015 che evidentemente non vede l'ora di cancellare. L'anno in cui un sindaco di quella che una volta fu la Capitale di un impero gigantesco s'è dovuto dimettere per manifesta inadeguatezza. L'anno in cui entra in funzione la metro C, dopo decenni di attesa e miliardi su miliardi buttati via, ma si blocca a ripetizione per guasti e scioperi; l'anno in cui si scopre che c'era un immenso potere sotterraneo che tra millanterie e trucchi è stato definito Mafia capitale; l'anno del funerale cinematografico della famiglia criminale più celebre della città diventato simbolo dell'incapacità della politica e della società di contenere le sue depravazioni; l'anno del lancio ufficiale della candidatura olimpica per il 2024 che pare un miracolo ma rischia di trasformarsi in un'illusione; l'anno in cui Milano ha dato prova di sapersela cavare mentre Roma annaspa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.