Canone Rai in bolletta, 817 mila le richieste di esenzione

Sulla seconda e terza casa non va pagato se è attiva una tariffa non residenziale

Canone Rai in bolletta, 817 mila le richieste di esenzione

A poche settimane dal primo addebito del canone Rai sulla bolletta elettrica, il presidente dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, ha comunicato il numero delle autocertificazioni arrivate. "Alla scadenza prevista sono state presentate 817 mila dichiarazioni sostitutive di cui 220 mila per via telematica", ha affermato Orlandi durante un'audizione alla Camera sull'anagrafe tributaria, spiegando che è in corso in questi giorni "la trasmissione all’Acquirente unico delle informazioni sui soggetti che non devono pagare il canone mediante accredito nelle fatture elettriche".

Orlandi ha spiegato che i cittadini non sono tenuti a pagare il canone Rai sulla seconda o terza casa se, per queste utenze, hanno una tariffa non residenziale. "È solo nell’ipotesi che un cittadino abbia più utenze elettriche intestate con la tariffa agevolata per prima casa - ha detto il presidente dell'Agenzia delle Entrate - che bisogna pagare il canone Rai anche sulla seconda abitazione, a meno che non decida di cambiare tariffa".

Per l’invio delle dichiarazioni necessarie a non pagare il canone Rai nelle bollette della luce «la legge ha posto un termine - ha spiegato -, necessario alle aziende elettriche per rispettare la scadenza del primo luglio. Noi abbiamo fatto i salti mortali per dargli i dati».

Rispetto al termine Orlandi ha affermato che l'Agenzia è stata flessibile. «Noi abbiamo accettato anche le dichiarazioni arrivate nei giorni immediatamente successivi. Abbiamo cercato di prendere proprio tutti i dati, anche quelli arrivati prima della pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate con formati non idonei li abbiamo comunque accettati».

«L’attività di adempimento presenta delle difficoltà - ha spiegato Orlandi - dovute alla necessaria attività di normalizzazione degli indirizzi volta a correggere eventuali errori o incoerenze e completare le informazioni mancanti», osserva il direttore delle Entrate sottolineando come «una volta individuati i soggetti potenzialmente destinatari dell’addebito del canone in fattura è necessario verificare la presenza di eventuali situazioni che prevedono la necessità di non addebitare il canone agli utenti, in particolare per i soggetti che hanno presentato la dichiarazione di non detenzione, i soggetti che hanno dichiarato di non dover pagare il canone in quanto addebitato ad altri componenti della famiglia, i soggetti che hanno già effettuato un pagamento per il 2016 con le precedenti modalità, i soggetti che effettuano il pagamento del canone mediante

addebito sulla pensione e i soggetti esentati dal pagamento».

«Per le dichiarazioni presentate fino al 16 maggio - ha aggiunto - c’è l’esenzione per i primi sei mesi, per quelle che arrivassero dopo parte dal mese successivo»

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