Cantone punta il dito contro l'Atac: "Vanno chiariti 2,5 milioni di spese"

L'anticorruzione chiede conto delle uscite dell'azienda dei trasporti, che dà lavoro a 21 avvocati

Cantone punta il dito contro l'Atac: "Vanno chiariti 2,5 milioni di spese"

Tra il 2011 e il 2015, l'Atac ha speso circa 2 milioni e mezzo di euro affidando incarichi a diversi studi legali. Una cifra non da poco, su cui ora vuole fare luce l'Autorità anti corruzione (Anac) guidata da Raffaele Cantone, che in una lettera inviata ai vertice dell'azienda chiede conto di queste spese.

Non sono soltanto i costi in sé a impensierire, ma anche il fatto che di per sé l'Atac dia lavoro a 21 legali interne. E che dunque sembra difficile giustificare quei due milioni e mezzo spesi per altri avvocati. Dei legali, l'autorità vuole vedere anche i curricula, dopo una segnalazione arrivata dal comune di Roma, assessorato ai Trasporti, poco convinto dalle pratiche dell'azienda.

L'assessore Stefano Esposito ha già

chiarito che le cause di lavoro civili venivano dirottate all'esterno dai vertici e ottenuto una risposta sulla cifra che è servita a foraggiare questa pratica. Ora tocca all'Anac verificare che non ci sia sotto qualcosa.

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