Cara di Mineo, via al commissariamento

Il presidente dell'autorità antimafia: "Ho avviato l'iter". Il centro accoglienza coinvolto nello scandalo Mafia Capitale e nel business di migranti

Cara di Mineo, via al commissariamento

"Poco meno di un’ora fa ho notificato l’apertura del procedimento per l’iter di commissariamento dell’appalto da 100 milioni alle cooperative coinvolte in Mafia Capitale per la gestione di alcuni servizi al Cara di Mineo".

A dirlo è Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, a Otto e mezzo, parlando del coinvolgimento del centro di accoglienza per richiedenti asilo più grande di tutta l'Europa. Un commissariamento dovrebbe arrivare anche ad altre coop romane coinvolte nello scandalo, come ha annunciato il prefetto di Roma, Franco Gabrielli: "Stiamo ripassando tutti gli atti che la Procura ci ha passato, nel più completo spirito di collaborazione", ha detto SkyTg24, "Da un primo vaglio ci siamo accorti che circa 1.300 migranti sono gestiti da cooperative sulle quali dovremo necessariamente intervenire. Siamo in contatto con il presidente Cantone e con la sua struttura, proprio perché credo che l’unica prospettiva sia quella del commissariamento".

Più difficile intervenire sul Comune di Roma: "È un’ipotesi complicata: conosco bene la normativa sullo scioglimento dei consigli comunali e posso dire che dal punto di vista giuridico non bastano i reati, bisogna dimostrare anche che le infiltrazioni abbiano inquinato la macchina amministrativa, che a Roma è enorme", ha detto Cantone, "Penso che il Prefetto di Roma abbia quindi un compito difficile".

E sulle polemiche dei

governatori, Cantone aggiunge: "È evidente che un presidente di Regione non può bloccare l’attività di una prefettura. Si tratta di una provocazione per opporsi al flusso di migranti nelle loro regioni".

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