Carceri, il Consiglio d'Europa bacchetta l'Italia

Sotto esame le vicende di Cucchi e Gugliotta. Il Consiglio d'Europa: "Troppe indagini finite senza condanna"

Carceri, il Consiglio d'Europa bacchetta l'Italia

Il Consiglio d'Europa ora ci bacchetta pure per la situazione delle nostre carceri. Il Comitato per la prevenzione della tortura dell'organizzazione per la difesa dei diritti umani punta il dito contro l'Italia per una serie di casi che gettano un'ombra sulle autorità italiane.

Sotto osservazione ci sono le indagini sui casi di maltrattamento subiti da arrestati e detenuti per mano delle forze dell’ordine e delle guardie carcerarie: troppo poche quelle che arrivano a una condanna, secondo il Comitato. A far scattare l'inchiesta sono stati in particolare le vicende di Stefano Cucchi e Mario Gugliotta, un ragazzo picchiato dalla polizia fuori dallo stadio Olimpico a Roma nel maggio del 2010. Casi analizzati alla luce di quanto avvenuto alla scuola Diaz e alla caserma di Bolzaneto in occasione del G8 di Genova del 2001. Quando i due arrestati vennero portati davanti al giudice, presentavano lesioni che potevano far pensare a maltrattamenti. Ma il magistrato non mise a verbale questo fatto, né chiese un’immediata visita medica che potesse eventualmente fornire le prove di un maltrattamento.

Inoltre, riferendosi al caso Cucchi senza però mai citarlo esplicitamente, il Comitato nel suo rapporto ha domandato al governo di spiegare su quali basi "sia stata scartata, durante l’inchiesta, l’ipotesi che l’uomo potesse aver subito maltrattamenti prima di arrivare il tribunale".

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