"Chiediamo il massimo del risarcimento, all'incirca 516mila euro, ma comunque non è sufficiente a compensare quanto la mia famiglia ha speso". Era stato lo stesso Raffaele Sollecito a parlare alla Bbc della sua richiesta allo Stato, portata davanti ai giudici a "dieci anni dall'inizio di questo incubo".
"Abbiamo dovuto vendere i nostri appartamenti ma abbiamo ancora dei debiti, all'incirca 400mila euro - spiegava l'uomo, indagato e poi assolto in Cassazione per l'omicidio di Meredith Kercher, dopo avere trascorso quattro anni in carcere -. Il risarcimento, quindi, servirebbe giusto a coprire i debiti ancora in piedi".
Ma l'ipotesi di ingiusta detenzione avanzata da Sollecito, e dunque di risarcimento, non è stata accolta dalla Corte d'Appello di Firenze, che non ha dunque acconsentito a quel risarcimento da mezzo milioni di euro presentato per il quadriennio trascorso in
cella, prima che la sentenza definitiva ne decretasse l'assoluzione.A far decidere i giudici, riporta l'Ansa, sono state le dichiarazioni rese dallo stesso Raffaele nella fase iniziale dell'indagine. Considerate contraddittorie.
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