Barry Steenkamp è visibilmente scosso. Gli tremano le spalle, ha le lacrime agli occhi. È la sua prima testimonianza dopo l'assassionio della figlia, e le sue parole sono dure come l'acciaio: riesce persino a guardare Oscar Pistorius negli occhi, e dirgli che un giorno potrebbe addirittura faccia a faccia. Quel giorno, tuttavia, non è oggi.
A un giorno dalla riapertura del caso Pistorius - accusato in secondo grado dell'omicidio volontario della modella Reeva Steenkamp - , la parola va a Barry, padre della vittima: "Credo che loro due quella sera abbiano litigato, e lui l'abbia ammazzata.- ha dichiarato Barry - Il perdono non lo assolve dalla sua colpa, nè lo esenta dalla sua pena. La morte di Reeva ha distrutto la nostra famiglia. Oscar deve pagare". La moglie June, infatti, ha già dichiarato di aver perdonato Pistorius, e di non voler provare rancore personale. Barry ha dichiarato che per lui sarà difficile, ma di non volersi precludere l'opzione.
"È stata la sofferenza più grande che abbia mai provato.- ha aggiunto Barry - I miei problemi di cuore sono peggiorati dopo la morte di Reeva. Ho provato spesso ad immaginare il dolore che mia figlia deve aver provato quando se n'è andata. La piango ogni giorno... ogni ora".
Steenkamp ha poi chiesto formalmente che fossero mostrate le terribili fotografie forensi del cadavere di Reeva.
Pistorius, che ieri era stato definito "troppo depresso" per testimoniare, ha avuto una grave crisi di pianto e di nausea alla vista delle immagini.La sentenza finale del caso verrà emessa venerdì 17 giugno. Pistorius potrebbe rischiare fino a 15 anni di carcere.
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