Il chirurgo "dalle mani di Dio": "Non ho mai visitato il Papa"

Clamorosa retromarcia del professor Fukushima che, dopo aver taroccato le foto dell'incontro col Pontefice, cancella anche i post del viaggio in Vaticano

Il chirurgo "dalle mani di Dio": "Non ho mai visitato il Papa"

Dal Giappone con furore. Ma anche col fotoshop . Il professor Takanori Fukushima - luminare nipponico che sta alla chirurgia come Bruce Lee sta al kung fu - sicuramente opera meglio (almeno lo speriamo per i suoi pazienti) di come «tarocca» le foto.

Il neurochirurgo «dalle mani di Dio» (che secondo Qn avrebbe visitato Papa Francesco affetto da un tumore benigno al cervello), ha rimosso dal suo blog i due post sulle missioni in Vaticano di ottobre 2014 e gennaio 2015. Nel primo c'erano anche le due foto, «ritoccate», dell'incontro col Papa. Come l'ultimo dei «bidonisti», infatti, l'illustre Fukushima aveva manipolato l'immagine: nello scatto originale lui, tra la folla, è vicino al Papa; nella versione fotoshoppata, invece, lui stringe la mano al Pontefice come se i fossero stati da soli durante un amichevole faccia a faccia. Capirete bene che un chirurgo dalla fama mondiale (detentore - dice lui - del record mondiale di operazioni: «ben 24mila») che ricorre a questi giochini, non trasuda certo autorevolezza. Insomma, da un luminare nella cura di tumori e aneurisma al cervello ci si aspetterebbe un comportamento un po' più sobrio. E invece Fukushima ama postare anche foto di lui alla guida di potenti Ferrari (ma saranno vere Ferrari?) o mentre è impegnato in rutilanti assoli di batteria (suonerà mica in play back?).

Al contrario resta sul blog (almeno per il momento) un altro post datato febbraio 2014 in cui Fukushima racconta di «aver ricevuto nel 2010 un riconoscimento dall'allora Papa Benedetto XVI per i risultati ottenuti nell'aver operato diversi prelati»: trattasi di una pergamena con il ritratto papale e la «benedizione apostolica» del Pontefice. Sarà vera o farlocca?

Intanto Fukushima, per bocca dei suoi più stretti collaboratori, fa sapere di «non aver mai visitato Papa Francesco». Per evitare imbarazzanti pressing mediatici, il professor Takanori (o «tamagotchi?) Fukushima, ha pensato bene di levare le tende dall'Italia. Ora si troverebbe negli Usa, mentre è atteso di nuovo nel Sol Levante intorno alla metà di novembre. In Italia non tornerà presto, considerato anche che la Procura di Salerno ha iscritto il suo nome nel registro degli indagati nell'ambito di una un'inchiesta su un giro di mazzette all'ospedale «Ruggi» del capoluogo campano.

«Takanori Fukushima è stato due volte in Vaticano, ma non per ragioni mediche - racconta il neurochirurgo Gaetano Liberti, allievo di Fukushima -. Il professore giapponese non ha mai incontrato il Papa per motivi o ragioni di carattere clinico o sanitario. Confermo invece i due viaggi fatti da Fukushima in Vaticano per vedere il Pontefice».

Liberti fa parte del Fukushima brain institute e mentre racconta è insieme al dottor Michele Caniglia, anche lui membro dell'istituto che porta il nome del medico giapponese: «Collaboro con Fukushima - precisa all' Ansa - da 25 anni, dopo essere stato suo allievo e mi considero in Europa il suo collaboratore più stretto». «Se fosse andata diversamente - spiega ancora - io e Caniglia lo avremmo certamente saputo. Quel volo in elicottero fatto il 28 gennaio scorso fu approntato d'urgenza solo perché avevamo operato fino al pomeriggio inoltrato a San Rossore e Fukushima doveva raggiungere il Vaticano dove aveva una stanza prenotata in un convento in vista della visita del giorno seguente. Dato che gli elicotteri non possono decollare con l'oscurità e non c'era modo di arrivare in tempo con altri mezzi, la proprietà della clinica prestò l'elicottero a Fukushima. Del resto lui è il “Maradona della neurochirurgia“ e chi, potendo farlo, non farebbe un regalo a “Maradona“?».

«Ho saputo di quanto accaduto ieri di primo mattino - racconta sempre Liberti - perché mi ha chiamato un amico che sta in Vaticano, un francescano abruzzese come me, e ho subito scritto una mail alla segreteria di Fukushima in Usa. Là era notte ecco perché sono passate molte ore prima di una smentita ufficiale», aggiunge facendo riferimento a quanto dichiarato ieri alla Reuters da Lori Radcliffe, amministratrice dello studio di Fukushima presso il Carolina Neuroscience Institute E la foto ritoccata sul blog? «Quello lo considererei un atto di, come dire, civetteria - conclude Liberti - perché so che quelle foto sono state scattate dal fotografo ufficiale del Vaticano e forse lui ha voluto togliere il pubblico per ricreare nel suo blog un momento più privato. Insomma, lo considero un peccato veniale.

In fondo quel post chissà da quanto tempo era già stato pubblicato ed è saltato agli occhi solo ora con questo clamore. Il fatto che lo abbia rimosso è probabilmente dovuto al tentativo di non alimentare il pettegolezzo». Un gossip tutt'altro che sacrosanto.

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