Independent, basta carta: resta solo su Internet

Nato nel 1986, di orientamento laburista, arrivò a vendere 400mila copie. Nel 2010 fu acquistato dal miliardario russo Lebedev

Independent, basta carta: resta solo su Internet

Brutte notizie per la stampa. Il quotidiano Independent e l'inserto settimanale Independent on Sunday non verranno più stampati, resterà solo la loro versione su internet. L'annuncio è stato dato dall’editore Esi Media. L’ultima volta che i lettori troveranno in edicola il quotidiano è il 26 marzo. L’Independent diventa così, come ha dichiarato lo stesso editore, "la prima testata nazionale a spostarsi verso un futuro solo digitale".

Il quotidiano fa parte del gruppo controllato dagli uomini d’affari russi Aleksandr e Ievgheni Lebedev, padre e figlio. "L’industria editoriale sta cambiando - ha detto Ievgheni Lebedev - sono gli stessi lettori a mostrarci che il futuro è digitale. Questa decisione tutela la testata dell’Independent e ci permette di continuare ad investire nei contenuti editoriali di alta qualità che stanno attraendo sempre più lettori sulle nostre piattaforme online".

Secondo il Guardian non è ancora chiaro quanti saranno i licenziamenti nello staff del giornale formato attualmente da 150 persone. La decisione di chiudere le pubblicazioni rientra in una ristrutturazione di vaste dimensioni avviata dai due imprenditori russi che hanno concluso la vendita di "I", giornale sintetico e low cost nato come una costola dell’Independent, acquistato per 24 milioni di sterline dall’editore Johnston Press.

The Independent oggi vende circa 60 mila copie al giorno. Di orientamento laburista, il giornale nacque nel 1986 mentre era in corso lo sciopero del Times contro il nuovo proprietario Rupert Murdoch. In quell’occasione molti redattori del Times passarono al nuovo giornale che nel 1989 arrivò a vendere 400 mila copie. Nel ’98 però le copie vendute erano dimezzate. Nel 2003 le vendite risalirono ma i conti rimasero in rosso e il giornale decise di puntare sul formato tabloid, per ridurre i costi della carta. Tra alti e bassi nel 2010 il giornale fu acquistato dal miliardario russo Lebedev. "Questa decisione - commenta oggi l'editore - ci permetterà di continuare a investire nei contenuti ad alta qualità editoriale che attirano sempre più lettori sulla nostra piattaforma online".

La vendita dell'inserto per fare cassa

Il Financial Times ha scritto ieri che i Lebedev hanno trovato un accordo per la vendita della testata "I" (nato come inserto dell'Independent) per 24 milioni di sterline "in cash" alla Johnston Press, una holding britannica che possiede diversi media regionali nel regno. Ft ipotizza che l’iniziativa - che Johnston Press conferma essere sul tappeto, precisando tuttavia come un accordo ancora non ci sia - potrebbe essere il preludio di una smobilitazione degli asset editoriali del gruppo Lebedev sul mercato inglese: asset che comprendono l’Evening Standard e la London Live Tv. Acquisito in piena crisi, quando valeva quasi zero, questo pacchetto di media è stato rilanciato negli ultimi anni grazie in particolare al contributo di "I": creato dal nulla, lanciato dai Lebedev nel 2010 come spin-off dall’Independent e arrivato a produrre l’anno scorso 5,2 milioni di sterline di utili, con una media di 275mila copie tirate al giorno. Un traino che ha fatto salire di 4,6 volte il valore complessivo della storica testata.

Chi è Alexander Lebedev

Ex alto ufficiale del Kgb, poi businessman di successo con qualche incursione nella politica russa, Aleksander Lebedev è stato considerato in passato un oppositore di Vladimir Putin, ma i suoi rapporti con il presidente russo

in realtà sono sempre stati altalenanti. E secondo Ft, sono molto migliorati dopo che l’oligarca ha ceduto di recente le suo quote di Novaia Gazeta, giornale di Mosca fortemente critico verso il Cremlino.

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