Chiusa l'inchiesta per riciclaggio su Fini, famiglia Tulliani e Corallo

Chiusa l'inchiesta per riciclaggio sull'imprenditore dei videogiochi Francesco Corallo, sull'ex leader di An Gianfranco Fini, sulla sua compagna Elisabetta Tulliani, sul fratello di quest'ultima Giancarlo e sul padre Sergio

Chiusa l'inchiesta per riciclaggio su Fini, famiglia Tulliani e Corallo

Si avvicina la resa dei conti per Gianfranco Fini e la famiglia Tulliani. La procura di Roma ha chiuso l’inchiesta per riciclaggio che ha coinvolto l’ex leader di An, la sua compagna Elisabetta Tulliani, gli altri familiari di quest’ultima (dal fratello Giancarlo, latitante a Dubai, al padre Sergio) e l’imprenditore dei videogiochi Francesco Corallo.

Il procuratore aggiunto Michele Prestipino e il pm Barbara Sargenti hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini alle parti interessate, passo che di solito anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Gli accertamenti sono stati effettuati principalmente sul noto appartamento di Montecarlo (che una contessa aveva lasciato in eredità ad An), che Giancarlo Tulliani - secondo i magistrati - acquistò con i soldi di Corallo attraverso la creazione di due società off-shore, la Printemps e la Timara: poco più di 300mila euro nel 2008, quando la cessione dell’immobile nel 2015 fruttò un milione e 360mila dollari. Un’operazione di compravendita che Fini avrebbe autorizzato senza sapere (così si è giustificato davanti ai pm quando venne interrogato) che dietro ci fosse suo cognato.

Com'è nata l'indagine

Il filone d'inchiesta trae origine da un approfondimento investigativo dell'attività che lo scorso 13 dicembre aveva portato all'arresto di Francesco Corallo, Rudolf Theodoor Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Labocetta, ritenuti capi e partecipi di un'associazione a delinquere a carattere transnazionale, coinvolta in reati di peculato, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

I profitti illeciti dell'associazione, secondo gli inquirenti una volta "depurato" sarebbe stato impiegato da Francesco Corallo in attività economiche e finanziarie, in acquisizioni immobiliari, e destinato anche ai membri della famiglia Tulliani. I fatti risalgono al 2008 e nel fascicolo si parla di un giro di riciclaggio di oltre 7 milioni di euro.

A tanto ammonterebbero, secondo la guardia di finanza, i profitti illeciti accumulati da Sergio e Giancarlo Tulliani, insieme alla moglie dell'ex presidente della Camera. A loro, nell'ambito dell'indagine che vede coinvolto anche Fini, i finanzieri hanno sequestrato nel febbraio scorso beni per cinque milioni di euro.

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