È partita male, in ritardo, la stagione delle ciliegie. Il frutto è arrivato sul mercato in scarse quantità, perché vittima del maltempo. Insomma, bassa quantità, alto (altissimo) prezzo, fino a venti euro al chilo.
Tutta colpa delle pessime condizioni atmosferiche di questa pazza e fredda primavera. E così le ciliegie vengono vendute a peso d'oro, con un costo di cartellino fino al 50% in più rispetto al 2018.
Coltivate in Italia su circa 30 mila ettari, le ciliegie vantano una produzione annua media di 120-130 mila tonnellate, concentrata per l'85% in Puglia, Campania, Emilia Romagna e Veneto. Molte le varietà, ognuna con sapori, colori e tempi di maturazione diversi, come fa sapere l'Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) presentando una sorta di borsino, così come riportato dal Corriere della Sera. E se la varietà "Ferrovia", tipica della metà di giugno e considerata la regina, al momento non presenta danni, è andata male per la "Bigarreau", la ciliegia di maggio, con raccolti compromessi con punte del 90%.
Comunque, non tutto è perduto: a essere danneggiate sono state le varietà precoci che si raccolgono a maggio che corrispondono a circa il 30% del totale.
Ciò detto, si va dai 20 euro di Milano, ai 14 della provincia di Vicenza, passando per i 5 euro di Brindisi e i
4 di Bari: nel Sud, insomma, ce la si cava con meno. Sono soprattutto i consumatori settentrionali a dover sborsare delle belle cifre per portarsi a casa, e mettersi in tavola, un cesto di ciliegie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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