Nella Capitale diventata ormai terra di nessuno, ma al contrario centro nevralgico del malaffare, oltre mafia e droga c’è un altro fiorente business: i combattimenti clandestini fra cani.
Rottweiler, Bull Mastiff, Pitbul e Dogo Argentino, sono le razze che la piccola e grande criminalità preferisce per i loro affari. Li prendono cuccioli con l'unico obiettivo di farli diventare macchine da combattimento. Li addestrano fin da subito, stimolando la loro aggressività picchiandoli o lasciandoli senza cibo.
Tutto questo naturalmente avviene in un’omertà assordante nelle varie zone di Roma. I Castelli Romani ad esempio sono uno dei luoghi preferiti per i combattimenti; lì infatti è più facile rimanere inosservati fra la folta vegetazione delle campagne.
Ma i combattimenti si svolgono anche nelle ville dell’Appia, dove facoltosi scommettitori mettono a disposizione i loro giardini e rimane immune dal fenomeno neanche il litorale romano, luogo anch’esso in mano alla criminalità organizzata. Insomma una vera e propria “zoomafia”, come l'ha definita la Lav.
Pur essendo molte le decine di cani sequestrati dalle autorità giudiziarie nel corso di varie inchieste collegate ai combattimenti, il giro di affari sembra non voler conoscere fine.
Molti lo fanno per soldi, altri per puro e macabro divertimento. Siamo riusciti a parlare con un ragazzo, il quale pur mostrandosi pentito non riesce a nascondere l’eccitazione di aver assistito, dal vivo, ad un combattimento fra cani:
“L’appuntamento era in un villone alle porte di Roma. Eravamo tutti uomini tra i 20 e i 60 anni. Prima dell’incontro si raccolgono le scommesse. Appena concluso questo passaggio, è iniziato il combattimento. Alcuni durano anche 4 ore, altri solo 20 minuti. Quello a cui ho assistito io era fra un Pitbull e un Rottweiler. Sembrava un film, ma era tutto vero. Il cane dominante ha azzannato alla gola e poi all’addome quello più debole. Sangue ovunque e latrati, fino a quando le ferite diventate mortali hanno dichiarato vincitore il Rottweiler, a cui tutti, incitati dal padrone, hanno applaudito”.
Ma che fine fanno i cani mal ridotti da ferite incurabili? Ne parliamo con un volontario di un canile. Ci racconta che in molti vengono portati qui dove il recupero diventa davvero difficile. Non si fidano dell’uomo e la loro spiccata aggressività non facilita l’approccio iniziale.
Questo è quando sono fortunati ad
arrivare qui. Molti purtroppo, subito dopo il combattimento vengono finiti con una sparachiodi e seppelliti. Il loro “sporco lavoro” per gli scommettitori e i criminali senza scrupoli tanto l’hanno già portato a termine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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