"L'ideologia gender è più pericolosa dell'Isis. La prima ci attacca dall'interno, la seconda dall'esterno". Una frase pronunciata a fine messa da don Angelo Perego, parroco di Arosio, piccolo comune in provincia di Como. Poche parole per presentare un incontro aperto ai fedeli, in programma il 27 marzo, sul tema delle identità di genere. Un uomo a fine funzione lascia l'assemblea, raggiunge il parroco, vuole capire. E' un omosessuale e quanto ha sentito non gli piace. Chiede spiegazioni. "Ci conosciamo bene - spiega il sacerdote - e ci siamo confrontati. Non è vero che siamo finiti quasi alle mani, come ha detto qualcuno".
Il confronto, pacifico o meno, serve comunque a poco. E l'uomo torna a casa. Evidentemente lo scambio di opinioni non lo ha rincuorato: pubblica su Facebook le proprie riflessioni. Tanto è bastato perché il pensiero del sacerdote facesse il giro del paese e ovviamente andasse oltre i confini, il racconto è diventato notizia: ripresa, scritta, condivisa tra social e stampa locale. Un putiferio, con Arosio diviso fra chi difende il sacerdote e chi lo condanna per quanto detto.
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